Originario dell’America Latina, il porcellino d’India è stato addomesticato tra il 9000 e il 3000 a.C. per la sua carne e introdotto in Europa nel XVII secolo da commercianti olandesi per il divertimento dei bambini. Anche ai giorni nostri, questo simpatico roditore continua a essere molto apprezzato come animale da compagnia.
Questo roditore, dall’aspetto simile a un grosso gerbillo dalle larghe orecchie, è originario degli altipiani rocciosi del Cile e del Perú, tra 500 e 3000 m di altitudine. Per questo è chiamato anche degú del Cile. È arrivato da poco nel nostro Paese ed è ancora poco diffuso.
Il gerbillo è originario delle steppe della Mongolia e del deserto del Gobi. Lo status di animale domestico gli è stato attribuito in tempi piuttosto recenti (in Italia da una quindicina d’anni circa).
È molto apprezzato per il suo carattere allegro e il suo comportamento singolare.
L’origine del furetto è ancora misteriosa: si suppone che possa discendere dalla puzzola europea. La sua domesticazione risale a prima del Medioevo, quando era impiegato per cacciare conigli e roditori (questa sua abilità viene sempre meno sfruttata). È il terzo animale da compagnia negli Stati Uniti; in Italia la sua diffusione come animale domestico risale a una decina di anni fa: solo nel 2003 la legge italiana ha conferito al furetto lo status di animale domestico.
Originario della Nuova Zelanda e di alcune isole dell’Oceania (Norfolk, Nuova Caledonia), lo si può trovare nelle foreste di montagna ma anche nelle aperte praterie in cerca di insetti.
Gli inseparabili vivono in gruppi poco numerosi nelle regioni boscose dell’Africa sud-orientale (Tanzania, Madagascar).
Il loro nome deriva dal fatto che formano coppie stabili che passano molto tempo appollaiate vicine, a lisciarsi reciprocamente le penne.
Vive in stormi numerosi nelle savane e nelle foreste aperte del nord dell’Australia, in prossimità di punti d’acqua. Gould è il nome del naturalista inglese che nell’Ottocento portò in Europa questo splendido uccello.