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Anoressia nel cane: quando succede?

Anche i cani, come altri animali, sviluppano disturbi alimentari come l’anoressia. Le cause possono essere molteplici: da patologie sottostanti a manifestazioni di disagio. È importante riconoscerne la causa.

di Elisabetta Scaglia, Medico veterinario

Il termine anoressia nel cane indica la mancanza completa di appetito (a differenza della disoressia, che indica un appetito “capriccioso”). Nella maggior parte dei casi è sintomo di malattia o disagio: un animale che non mangia può avere una patologia sottostante che causa inappetenza o nausea (dalla febbre a disturbi metabolici di varia natura), può avere dolore o patologie specifiche del cavo orale. A volte, però, l’anoressia compare in cani e gatti fisicamente sani ed è un disturbo comportamentale, di tipo alimentare, che si manifesta con il rifiuto di alimentarsi. 

Quando preoccuparsi se il cane non mangia

Le cause dell’anoressia nel cane possono essere diverse:

  • Alcuni pet possono imparare a rifiutare il cibo abituale perché hanno capito che, così facendo, otterranno qualcosa di più appetibile (spesso, infatti, pur di far mangiare il proprio animale il proprietario aggiunge o sostituisce cibo da tavola, più saporito del normale pasto). 
  • A volte rifiutare cibo diventa anche un modo per avere l’attenzione, spesso eccessiva e controproducente, dei proprietari preoccupati dall’inappetenza del proprio animale domestico. 
  • Ci sono casi in cui il cane o il gatto può rifiutare di mangiare perché ha associato il momento del pasto a qualcosa che fa paura: ad esempio, il rumore improvviso delle ciotole metalliche per l’animale è inspiegabile e causa spavento (è frequente anche il caso in cui la ciotola del gatto è messa di fianco o sopra alla lavatrice, che può attivarsi proprio mentre questo sta mangiando, spaventandolo a morte). 
  • A volte, ciò che fa paura all’animale sono i cani o i gatti conviventi: tra cani familiari si può creare una competizione per il cibo, risorsa importante, e un cane può scegliere di non avvicinarsi all’alimento, o può esserne ostacolato da un altro e, per evitare lo scontro, sceglie di rinunciare a mangiare, almeno in alcuni contesti o momenti. In caso di cani o gatti conviventi, le ciotole vanno sempre distanziate, anche in ambienti diversi di casa: il pasto deve essere un momento sereno e garantito per tutti.

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