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Peter, il gatto dalle mille vite, riappare dopo cinque anni 

Perso dalla sua proprietaria Morgan, a ritrovarlo a poca distanza da casa è una postina. Solo una volta in clinica, grazie a cicatrici e segni distintivi, la famiglia lo riconosce.

di Lorenzo Sangermano

Nel 2018, una donna di nome Morgan Daye perde il suo gatto, Peter, nel quartiere di Milledgeville, a Saint John, Nuovo Brunswick (Canada). Da sempre era stato un gatto indoor/outdoor, amante di lunghe scorribande nel quartiere. Un giorno però non fa ritorno e Morgan, i suoi amici e familiari cercano invano dappertutto nella speranza di ritrovarlo.

«Peter era sempre stato un gatto che entrava e usciva di casa», racconta Morgan. «Era molto conosciuto nella nostra zona e trascorreva intere giornate a esplorare i dintorni di casa. Non credevamo davvero che fosse morto o gli fosse capitato qualcosa di brutto».

Mentre Morgan continua a cercare Peter disperatamente, il tempo passa e le speranze di ritrovarlo si affievoliscono. Morgan però non si arrende, mantenendo viva la speranza che il suo gatto sia ancora là fuori, da qualche parte.

Cinque anni dopo la scomparsa di Peter, una postina del quartiere lo avvista e nota le sue condizioni preoccupanti. Peter è socievole ma in uno stato fisico allarmante, ricoperto di pulci e con il pelo molto aggrovigliato. La postina decide di contattare il gruppo di soccorso RedHead Strays Helping Stray Cats Strut, che trasporta Peter alla Fundy Animal Hospital per ricevere le cure necessarie.

Dianne Fox, direttrice dell’associazione, ricorda: «Peter era coperto da migliaia di pulci, letteralmente ovunque. Ci sono volute due ore e mezzo per radere la metà del suo corpo e le pulci saltavano dappertutto. Il giorno successivo abbiamo dovuto sedarlo un po’ per poter trattare la parte inferiore del corpo».

RedHead Strays è un’organizzazione no-profit fondata nel 2015, che si occupa di aiutare i gatti randagi nel Nuovo Brunswick meridionale, offrendo loro cure veterinarie come la sterilizzazione. Nel corso degli anni, l’organizzazione ha aiutato oltre 2.000 gatti randagi, di cui ben 496 solo quest’anno.

Morgan viene informata del ritrovamento di Peter dalla madre, che le invia una foto del gatto pubblicata su Facebook. La donna non si fa certo attendere e si precipita alla clinica veterinaria per vedere se si tratta davvero del suo gatto.

«Appena sono arrivata alla clinica, Peter è venuto subito da me e ha sfiorato la mia mano», racconta Morgan con un sorriso. «Abbiamo verificato la presenza di una cicatrice dietro l’orecchio, e c’era. Ero ancora indecisa e stavo per tornare il giorno successivo per pensarci meglio, ma poi ho ricordato che il mio gatto aveva come un piccolo nodo alla fine della coda. La tecnica veterinaria ha confermato che c’era e entrambe abbiamo iniziato a piangere».

Dopo qualche giorno di cure veterinarie, Morgan ha riportato Peter a casa. Nonostante il lungo periodo trascorso per strada, Peter non ha avuto bisogno di cure veterinarie particolarmente intense. È stato tosato e lavato a fondo a causa delle pulci e del pelo aggrovigliato; avrà solo bisogno di un intervento dentale e di alcune vaccinazioni una volta che sarà tornato in perfetta in salute.

Oggi, Peter vive con Morgan e sembra che non sia mai stato via da casa, come racconta la sua umana. Il suo comportamento non è cambiato di una virgola, nonostante le vicissitudini è rimasto il gatto di prima. «Sono felice che abbia avuto il lieto fine che meritava», dice la donna.

(Foto d’apertura: Facebook/RedHead Strays helping Stray Cats Strut)

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