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Gunner, il cane rapito e ritrovato a mille chilometri da casa 

Sottratto dalla cabina di un camion, è stato ritrovato dopo due anni. Merito della caparbietà del suo compagno umano e dei volontari di un rifugio che, dopo averlo accolto, hanno fatto il possibile per riunire la coppia.

di Alessio Pagani

Questa storia inizia come un incubo. Nero, profondo, apparentemente senza via d’uscita. Ma si conclude nel migliore dei modi. Con cane e proprietario, anzi compagno di vita, che si riuniscono dopo due lunghi anni di attesa e speranze mai sopite.  

I protagonisti di questa vicenda, che inizia nel 2021, sono Gunner e il suo papà umano Cody Crider, veterano della guerra in Iraq e ora autista di professione. Insieme macinavano chilometri sulle autostrade americane, sempre uno accanto all’altro. Tenendosi compagnia e divertendosi un mondo, tra un viaggio e l’altro. Gite, passeggiate, giochi e tanti riposini. Sempre uniti. Praticamente inseparabili. 

L’idillio, però, viene interrotto nell’autunno di due anni fa. Quando una sera, in una stazione di servizio a Youngston, Ohio, mentre Cody è in bagno il cane viene rapito.  

Parte così una corsa contro il tempo fatta di appelli, ricerche, controlli e verifiche. Vengono informate le autorità, ma del cagnolone non ci sono tracce. Eppure Cody non si arrende. «Sentivo che era vivo e non ho mai perso la speranza», ha raccontato alla stampa statunitense, ricordando tutti gli sforzi fatti per poter riunirsi con il suo cane.  

La svolta è arrivata nei giorni scorsi, a due anni dalla scomparsa. Quando Gunner è stato ritrovato solo, mentre vagava lungo una strada al confine tra l’Ohio e la Virginia Occidentale. Alcune persone lo hanno notato, soccorso e portato al rifugio dell’associazione animalista Kanawha-Charleston Humane Association. Lì, nel corso del primo controllo veterinario, si è tentato di verificare se questo cucciolone avesse il microchip e fosse registrato.

Risposta affermativa: e in un secondo tutta la sua storia è venuta a galla. Così dal rifugio è immediatamente partita la telefonata che Cody aspettava più di ogni altra cosa.  

«Sono stato sopraffatto dall’emozione», ha confermato, «e non vedevo l’ora di abbracciarlo». Da superare c’era però un problema logistico. L’uomo, infatti, si era trasferito in Georgia, a circa mille chilometri di distanza dal centro della Virginia dove Gunner era ospitato. E non c’era modo di farli ricongiungere a breve, come invece sarebbe stato giusto.  

I social network, però, hanno reso tutto più facile. Merito di due autisti che, complice il caso, avrebbero dovuto percorrere quel tragitto proprio in quelle ore. In pochi minuti hanno risposto “presente” all’appello del rifugio e Gunner è finalmente tornato a casa. Per la gioia infinita di Cody che, da buon veterano, non aveva mai perso le speranze di poter riunirsi al suo cane. Non aveva mai smesso di cercalo, fedele al motto imparato nelle tante missioni cui aveva preso parte come soldato: «non si lascia mai indietro nessuno».  

(Foto d’apertura: Facebook/PigPig Of St. Albans)

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