È vero che i meticci sono più sani dei cani di razza? Ecco cosa dice la scienza
Non tutte le convinzioni popolari trovano riscontro nella scienza, e la salute dei nostri amici a quattro zampe non fa eccezione. Tra selezione genetica e incroci, il dibattito su quali cani siano più robusti è ancora aperto, con nuove ricerche che mettono in discussione certezze consolidate. Scopri come fare scelte più consapevoli per il benessere del tuo futuro compagno peloso, andando oltre le semplici apparenze e i luoghi comuni
di Pietro SantiniChe alcune razze di cane abbiano dei problemi dovuti al patrimonio genetico è sicuramente vero. Basta pensare al numero di pastori tedeschi affetti da displasia delle anche, per non parlare delle difficoltà respiratorie rilevate nei cani brachicefali, dovute proprio alla loro particolare forma del muso, giusto per citare due casi eclatanti. In alcuni paesi del mondo, la Norvegia su tutti, razze come il bulldog inglese o il cavalier king sono state addirittura proibite, dato che la loro selezione genetica, realizzata ad hoc dall’essere umano, è stata ritenuta un atto di crudeltà nei confronti di queste povere creature, che sarebbero altrimenti condannate ad una vita complicata da problemi di salute.
La credenza popolare sui meticci
D’altro canto, la credenza popolare che i cani meticci siano più sani rispetto a quelli di razza pura è diffusa, ma le evidenze scientifiche in merito sono ancora dibattute.
Da un lato, l’incrocio tra diverse linee genetiche potrebbe ridurre la probabilità di manifestare malattie ereditarie, grazie a una maggiore variabilità genetica, e presentare una maggiore resistenza a determinate patologie. Dall’altro lato, mancano ancora dati sufficienti per affermare con certezza che i meticci siano sempre più sani dei cani di razza pura.
Lo studio del Royal Veterinary College
A supporto di quest’ultima teoria è emerso un recente studio condotto dal Royal Veterinary College del Regno Unito, focalizzato su tre incroci con barboncini: il cockapoo (mix tra cocker e barboncino), il cavapoo (per metà cavalier king Charles spaniel) e il labradoodle (barboncino incrociato con un labrador). I dati emersi dimostrano che questi incroci sono sani tanto quanto i loro corrispettivi di razza pura, confrontando la probabilità di 57 comuni disturbi di salute tra i meticci e gli esemplari di razza e riscontrando che gli esiti di salute erano simili nell’87% dei casi.
I dubbi sulla teoria del “vigore ibrido”
Questi risultati pongono ulteriori dubbi anche sulla teoria del “vigore ibrido”, secondo la quale l’unione di due cani di razza pura, geneticamente selezionati, darebbero vita a dei cuccioli più sani e forti, come nel caso dei tre incroci identificati sopra.
Le lacune dello studio
Per quanto sia pienamente condivisibile (e dimostrabile), questo studio mostra però delle lacune, se consideriamo che il campione di 10.000 cani era composto esclusivamente da esemplari al di sotto dei cinque anni d’età. Per avere un quadro più completo occorrerà quindi seguire la crescita e l’invecchiamento di questi cani oppure sottoporre un nuovo campione più variegato di cani a test dello stesso tipo. In tal caso avremmo probabilmente dei risultati diversi e forse più veritieri.
Il consiglio degli esperti
Per chi non ha voglia di aspettare ulteriori conferme (o smentite), c’è una soluzione fornita proprio dagli autori dello studio inglese, i quali consigliano ai futuri proprietari di cani di considerare altri fattori, come le condizioni di allevamento e la salute dei genitori del cucciolo, piuttosto che basarsi esclusivamente sull’idea che un cane nato da un incrocio di razze sia automaticamente più sano.
In conclusione, la decisione di accogliere un cane nella propria vita non dovrebbe basarsi solo su statistiche o teorie, ma su un profondo atto di amore e responsabilità. Scegliere un compagno a quattro zampe significa prendersi cura di una vita, una vita che merita attenzione, affetto e rispetto, indipendentemente dal suo pedigree.
Foto: IPA
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