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“Giù le mani dal bassotto”! Dalla Germania divampa la battaglia

Una proposta di legge scatena la polemica, che si sta allargando a macchia d’olio. Il legislatore vorrebbe vietarne le tecniche di riproduzione forzata, “vere e proprie torture”, mentre chi difende a spada tratta questa adorabile razza sostiene che la proposta voglia colpire i bassotti perché “geneticamente modificati”.

di Redazione
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E’ già stata definita “la battaglia del bassotto” e dalla Germania, Paese da cui è partita, sta rapidamente fecendo proseliti in mezzo mondo. La “battaglia” potrebbe dunque farsi presto “guerra”. 

Ecco cosa è successo. Il Kennel Club Tedesco, organizzazione che rappresenta tutti i proprietari di cani in Germania e che è ritenuta fin dalle isutuzioni del Paese un organo molto competente e autorevole, ha lanciato l’allarme solo ora, ma il pericolo, stando a ciò che hanno comunicato, cova sotto la cenere già da febbraio. Già da allora, infatti, il governo ha presentato una proposta di legge che mira a ridefinire l’attuale norma esistente sulla protezione degli animali. Nel mirino dei legislatori, “la riproduzione mediante tortura”, che nelle loro intenzioni dovrebbe essere bandita.

Il bassotto, razza nata proprio in Germania da una selezione di razze come i segugi e i terrier tedeschi, ha caratteristiche fisiche particolari, frutto di questi incroci. Le zampe sono molto corte e la schiena molto lunga, soprattutto in proporzione alla distanza fra le zampe anteriori e quelle posteriori. Anche se l’origine di questo cane è ancora dibattuta, così come la datazione delle sue origini, si ritiene che fin dalla sua comparsa sia stato specificamente allevato per la caccia al tasso (da qui il suo nome in tedesco, Dachshund,  che viene dalla parole Dachs – tasso – e Hund – cane). Basso tanto da potersi infilare nelle tane dei tassi e di altre prede: per questo è stato storicamente impiegato come cane da caccia.

Sarebbe la questione della sua conformazione fisica ad essere nel mirino: questa razza con la schiena così lunga soffre infatti di problemi alla spina dorsale, che causano forti dolori, e di possibili conseguenti ernie del disco. Le manipolazioni genetiche da cui è nato lo rendono vulnerabile anche per problemi al cuore e agli occhi. Non solo: gli riserverebbero un’aspettativa di vita più breve di quella di molte altre razze.
Da qui, la proposta del divieto di farlo riprodurre, secondo il Kennel Club Tedesco. Che invoca: salviamo il bassotto, giù le mani dal cane che è il nostro simbolo nazionale. Perché se nel mirino dei legislatori c’è l’aspettativa di vita, allora bisognerebbe includere anche il pastore tedesco – dicono – un altro cane simbolo del Paese che vive quanto i bassotti. Se invece il punto è la manipolazione genetica della razza, che dire dei Bouledogue francesi, dei Carlini, dei  Boxer e dei Barboncini toy? Sono tutte razze create dall’uomo con le stesse tecniche genetiche.

Il Ministro dell’Agricoltura tedesco contrasta questa interpretazione della proposta di legge, che introduce invece il concetto di “riproduzione per tortura”: in pratica, i metodi per fare forzatamente accoppiare i bassotti e far loro mettere al mondo cucciolate molto numerose, fanno sapere dal dicastero, sarebbero vere torture, appunto, assolutamente da bandire per il loro benessere.
Da una parte i sostenitori del bassotto-bandiera tedesca e dall’altra una legge a tutela del benessere dei quattrozampe, che peraltro inserisce punti di novità in fatto di commercio illegale di cuccioli e della loro vendita on line. Punti sui quali invece il Kennel Club concorda.

Dicevamo, la battaglia è agli inizi. Pare di capire che la richiesta ragionevole sia una maggiore chiarezza affinché, se la proposta diventasse legge, sia ben presente agli allevatori, ai veterinari e ai proprietari stessi quale deve essere il destino degli adorati bassotti. Non bannati tout court, ma protetti da una riproduzione forzata e violenta.

Foto: IPA

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