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Nuovo (delizioso) cervo nano scoperto sulle Ande

Nelle foreste del Perù un team di ricercatori ha avvistato per caso l’esemplare di una specie fino ad ora sconosciuta. In onore di una collega, la biologa Carla Gazzolo, gli scienziati l’hanno chiamata Pudella carlae. Come nome comune gli hanno dato quello di “yunga pudu peruviano”.

di Lorenzo Sangermano
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Tra le montagne delle Ande sudamericane, gli scienziati hanno scoperto una nuova specie di cervo nano. Si tratta di un esemplare di Pudella Carlae, detto anche “pudu della foresta peruviana”, e rappresenta la prima specie di cervide vivente descritta nel XXI secolo e la prima del Nuovo Mondo negli ultimi 60 anni. Nella loro lingua, gli indios chiamano questi animali “pudù”.

L’avvistamento è avvenuto durante uno studio condotto da un team di ricercatori guidato da Javier Barrio del Centro di Ornitologia e Biodiversità di Lima. Gli scienziati stavano effettuando alcune ricerche sul campo per monitorare la specie del già conosciuto “pudu settentrionale”, un piccolo cervo nano diffuso in Perù, Ecuador e Colombia.
Durante le osservazioni, hanno però notato alcuni esemplari con caratteristiche fisiche e colorazione del mantello differenti dal solito. Hanno quindi prelevato campioni per effettuare analisi genetiche e morfologiche e i risultati hanno mostrato che appartenevano ad una nuova specie, distinta dal pudu settentrionale.

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Il nuovo pudù mentre si avvicina al fiume per abbeverarsi. Foto: Facebook /Sernanp Oficial


La Pudella carlae presenta una colorazione arancio-marrone più intensa sul dorso e zampe più scure. Misura fino a 40 cm di altezza e 9 kg di peso, con dimensioni leggermente maggiori rispetto al pudu settentrionale. Il suo habitat è situato nelle foreste della depressione di Huancabamba, nel Perù centrale.

A rappresentare una curiosità è anche l’origine del nome della nuova specie. Infatti il cervo nano è stato denominato Pudella Carlae in onore della biologa Carla Gazzolo, che ha contribuito a salvare la vita di Javier Barrio. Il ricercatore era affetto da una grave malattia cardio-vascolare e l’aiuto della scienziata gli ha permesso di curarsi e guarire.
“Il nome comune che proponiamo”, ha dichiarato Guillermo D’Elía, professore all’Università Austral del Cile, “è yunga pudu peruviano. Gli yunga sono le zone boschive del Paese dove vivono proprio questi animali”.
Per D’Elia l’importanza della ricerca non sta solo nell’aver trovato una nuova specie che sfida le minacce ambientali di oggi, ma anche nell’essere in grado di fornire sempre più informazioni riguardo a questi esemplari. “Non sappiamo molto della loro storia naturale”, ha commentato D’Elia. “Non sappiamo come si muovono, come si nutrono, come si accoppiano. Ecco perché è importante rimanere sul territorio e continuare a studiarli”. Una nuova avventura è iniziata.

In apertura: uno scatto del primo esemplare scoperto di una nuova specie di cervidi.
Foto: Facebook /Sernanp Oficial

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