“Operazione cervo italico”, torna in natura il signore dei boschi
Partito il progetto per salvare la sottospecie di cui rimangono appena 300 esemplari. La prima mossa è il trasferimento di 20 animali dal Bosco della Mesola in Emilia Romagna al Parco naturale regionale delle Serre in Calabria.
di Redazione
Il progetto è partito. Con il rilascio, nel Parco naturale regionale delle Serre e nelle riserve naturali circostanti, di un primo nucleo di 20 individui di cervo italico. Provengono dal Bosco della Mesola, in Emilia Romagna, l’ultimo areale residuo della sottospecie autoctona della nostra penisola (Cervus elaphus italicus), decimata negli ultimi secoli nel resto del Paese. Quella che si è appena conclusa è, infatti, la prima fase dell’Operazione Cervo Italico: un piano realizzato grazie allo sforzo congiunto come i Carabinieri Forestale, i gestori dei Parchi, l’Università di Siena, il WWF Italia, DREAM Italia, ente di studi faunistici con elevata esperienza nella gestione degli ungulati, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Lazio e Toscana e il Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie dell’Università Alma Mater Studiorum di Bologna.
Gli animali, trasferiti in tutta sicurezza dopo un viaggio di mille chilometri, saranno costantemente monitorati grazie all’utilizzo di collari satellitari, che permettono il controllo degli spostamenti, dei tassi di sopravvivenza e di riproduzione, e delle eventuali cause di mortalità. L’Operazione prevede la cattura e il rilascio nella nuova area identificata di almeno 20 individui per anno, fino al 2025 e per non interferire con le fasi più delicate del ciclo biologico della specie, il rilascio avverrà ogni anno all’interno della finestra temporale compresa tra i mesi di novembre e marzo.


L’obiettivo di questo piano ambizioso è quello di salvare dall’estinzione una sottospecie del tutto unica: tutti i cervi presenti nel resto della penisola sono, infatti, cervi europei (Cervus elaphus hippelaphus) introdotti in Italia a partire dal secondo dopoguerra e oggi in progressiva espansione. La Riserva naturale statale Bosco della Mesola, in provincia di Ferrara, ha conservato fino ad oggi gli ultimi 300 esemplari di cervo italico che, in condizioni di isolamento genetico, hanno però un futuro incerto per il rischio di consanguineità, di possibili modificazioni dell’habitat o eventuali epidemie. Ecco perché creare un’altra oasi in cui possano stabilirsi diventa importante.
(Foto d’apertura: WWF)
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