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Nidi di plastica e spazzatura: gli uccelli “riciclano” così   

Che tristezza! Circondati da spazzatura per colpa dell’uomo, i volatili hanno imparato ad adattarsi, utilizzandola come strumento per i loro rifugi. A rischio però è la loro salute.

di Lorenzo Sangermano

Mozziconi di sigarette e cartacce: spesso ai bordi delle strade e sui marciapiedi se ne vedono a decine. In attesa che le vie vengano ripulite e che l’uomo diventi più civile, gli uccelli hanno deciso di inserirsi nella… catena di riciclaggio. Che siano piccoli pezzi di ferro o di plastica, circa 176 specie di volatili hanno imparato a utilizzarli per migliorare i loro nidi con grandi vantaggi. Mettendo però a rischio la propria salute.

Un nuovo studio pubblicato sulla rivista “Philosophical Transactions of the Royal Society” ha analizzato questo comportamento degli uccelli, diffuso ormai in diverse specie del mondo. In luoghi marini, come sulle spiagge dell’Australia o lungo le coste americane, i volatili hanno iniziato a utilizzare pezzi di rete da pesca o nastri di plastica per rafforzare i nidi che costruiscono.

In Europa, invece, ad essere impiegati sono i sacchetti di plastica, mentre in Sud America vanno per la maggiore i mozziconi di sigarette. Un caso emblematico che ben dimostra allo stesso tempo l’utilità e la pericolosità di questi frammenti di spazzatura. Infatti la nicotina permette ai nidi di ottenere una protezione contro i parassiti ma, in contemporanea, può creare problemi di salute ai pulcini che li abitano.

Non è sempre stato così e a dimostrarlo è intervenuto un gruppo di ricercatori australiani. Attraverso uno studio di 893 nidi raccolti tra il 1932 e il 2018, gli studiosi hanno notato un cambiamento. Fino agli anni Cinquanta gli elementi estranei presenti nelle tane degli uccelli erano di origine naturale e biodegradabile. Una data in particolare ha sancito il boom della plastica e l’inizio di un adattamento forzato, il 1956: risalirebbe infatti a quell’anno il primo frammento di plastica rinvenuto dai ricercatori all’interno dei nidi studiati.

Da allora, che siano sacchetti o cannucce, i nuovi strumenti utilizzati per la costruzione hanno facilitato la vita dei volatili. Questi infatti permettono di isolare le loro tane, aumentare la loro stabilità e mantenere al caldo i pulcini. I rischi però superano sempre i benefici. Di quei pezzi di plastica, piccole parti possono essere ingerite dagli esemplari, causandone addirittura la morte. 

Ad adattarsi al cambiamento sono stati a loro volta anche i predatori che, alla vista di sacchetti spesso colorati o luccicanti, ne sono attratti scoprendo così i nidi, più in vista di prima, e rendendo la sopravvivenza degli uccelli sempre più difficile.

(Foto d’apertura: IPA)

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