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Astronauti a scuola di ibernazione dagli scoiattoli artici  

I segreti del loro “congelamento controllato” potrebbero aiutare i viaggiatori spaziali nelle missioni di lunga durata, ma persino aprire la strada anche a terapie mediche molto innovative.

di Redazione

Il “programma scoiattoli” è solo all’inizio ma, si dice, un giorno saranno questi piccoli animali il motore delle nuove esplorazioni spaziali. In particolare gli scoiattoli artici, fortissimi nel loro letargo e nella capacità di “spegnere” il loro organismo, in vista di una stagione climaticamente più sopportabile. Da queste bestiole, infatti, diversi ricercatori stanno apprendendo i segreti dell’ibernazione che potrebbe aiutare gli astronauti nelle missioni di lunga durata, ma che apre la strada anche a nuove terapie mediche.

All’avanguardia in questo campo è proprio il programma Alaska Space Grant Consortium, finanziato dalla Nasa e portato avanti proprio nelle regioni ghiacciate dello Stato americano. Là, gli scienziati stanno studiando gli scoiattoli di terra artici, tra gli animali più “speciali” in tema di ibernazione. Gli esemplari di questo tipo, infatti, vanno in letargo per ben otto-nove mesi l’anno senza mangiare, entrando in un vero e proprio stato di ibernazione che fa scendere la loro temperatura corporea addirittura fino a circa 3 gradi sottozero.  

Lo fanno senza riscontrare alcun effetto collaterale, solitamente associati a un rallentamento così estremo del metabolismo. Loro, infatti non soffrono di congelamenti, nemmeno parziali, non perdono muscoli e nemmeno la densità ossea viene intaccata. Caratteristiche che sarebbero molto utili agli astronauti quando si trovano per tempi prolungati in assenza di gravità. I ricercatori stanno ora cercando di capire i meccanismi alla base di questa straordinaria capacità, che sembra comprendere il riciclo di nutrienti all’interno del corpo, per poterli applicare anche in altri ambiti. E visto il cospicuo finanziamento targato Nasa è chiaro in quale direzione ci si stia muovendo.  

(Foto d’apertura: @wildlifebywillem)

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