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Spende 25mila dollari per clonare il suo gatto

La ragguardevole cifra è stata sborsata da Kelly Anderson, influencer americana, per ottenere la copia esatta di Chai, il suo gatto scomparso nel 2017. Belle, il nuovo felino, è identico al precedente ma solo fisicamente: «I loro caratteri sono diversissimi». E non sono mancate le polemiche. «Ho clonato il mio gatto». Spendendo la bellezza di […]

di Redazione

La ragguardevole cifra è stata sborsata da Kelly Anderson, influencer americana, per ottenere la copia esatta di Chai, il suo gatto scomparso nel 2017. Belle, il nuovo felino, è identico al precedente ma solo fisicamente: «I loro caratteri sono diversissimi». E non sono mancate le polemiche.

«Ho clonato il mio gatto». Spendendo la bellezza di 25mila dollari (quasi 23mila euro). Così Kelly Anderson, famosa influencer americana di Austin, in Texas, ha presentato il suo nuovo micio: Belle. Nuovo si fa per dire, visto che è la copia esatta di Chai, venuto a mancare il 16 marzo del 2017, quando aveva solo 5 anni. «Non riuscivo a dormire la notte, e una volta, durante una conversazione con la mia compagna di stanza, è venuto fuori l’argomento della clonazione. Lei è una tecnica veterinaria e il suggerimento è partito da lei», ha raccontato. «Ho iniziato a fare molte ricerche, ho trovato informazioni su ViaGen, azienda che si occupa di clonazioni di animali, e li ho contattati la mattina seguente». Così è iniziato l’iter. E dopo quattro anni Kelly ha potuto riabbracciare la gattina di nome Belle. L’azienda ViaGen dice che i cloni sono identici all’originale, ma che ognuno di loro avrà, in ogni caso, una personalità diversa a causa di fattori esterni, come esperienze di vita e ambiente. «Loro hanno dei tratti in comune, ma sono molto diversi caratterialmente, ma non sono pentita Chai aveva qualcosa di speciale e volevo ancora avere un po’ di lui in Belle». Non le hanno risparmiato critiche, anche feroci, invece, gli animalisti. «Questa scelta, come tutta la pubblicità che ne deriva», hanno chiarito infatti dalla Peta, organizzazione no-profit a sostegno dei diritti animali attiva in tutto il mondo, «avrà sicuramente un effetto negativo sugli animali che si trovano nei rifugi e che aspettano di trovare una famiglia».

(FOTO: @clonekitty)

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