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Un nido di bombi in giardino? Come riconoscerlo e cosa fare (in caso di puntura)

Dal corpo robusto e ricoperto di peli, i bombi impollinatori si riproducono all’interno di nidi che costruiscono anche vicino alle abitazioni. In genere i nidi si trovano a terra, o sottoterra. Questi insetti non sono aggressivi verso l’uomo, ma se spaventati possono pungere e causare un notevole dolore, o scatenare reazione allergiche anche importanti.

di Lorenzo Sangermano
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Con l’arrivo della bella stagione e il riempirsi di giardini e balconi di ogni tipo di fiore, il via vai di insetti cresce di giorno in giorno. Tra le varie tipologie, uno degli ospiti più importanti, e spesso trascurati, è il bombo, insetto fondamentale per l’impollinazione. Conosciuto scientificamente come Bombus, appartiene alla famiglia delle Apidae ed è un parente non molto lontano dell’ape.

I bombi sono facilmente riconoscibili per il loro corpo robusto e peloso, con dimensioni che variano da 1,5 a 2,5 cm di lunghezza. Solitamente presentano strisce gialle e nere, anche se alcune specie possono avere bande arancioni. Questo aspetto paffuto e peloso li protegge dal freddo e consente loro di essere attivi anche a temperature più basse rispetto ad altri insetti impollinatori. Un elemento distintivo che li differenzia dai calabroni è l’addome: peloso con segni gialli nei bombi, liscio e lucido nei calabroni.

Come le api, anche i bombi rivestono un ruolo essenziale nel processo di impollinazione. Grazie alla peluria che li protegge dalle basse temperature, infatti, questi insetti sono necessari per la riproduzione della flora in condizioni di freddo: senza la loro attività, molte colture agricole e orticole sarebbero a rischio.

I bombi possono nidificare in vari luoghi, sia sulla terra che sottoterra. I nidi di superficie sono spesso trovati in vecchie scatole per uccelli, fessure negli alberi o nelle fondamenta delle case. I nidi sotterranei, invece, sono comunemente situati in gallerie abbandonate da roditori, nei giardini o nei vasi di fiori. È importante osservare attentamente questi luoghi specialmente in primavera, quando le regine sono alla ricerca di siti adatti per deporre le uova.

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Un bombo visto da vicino: il suo corpo è robusto e ricoperto di peli. E’ lungo circa 2 centimetri.

Un nido di bombo appare generalmente “disordinato” e costituito da una serie di celle di cera, utilizzate per contenere uova, larve e cibo. A differenza delle api mellifere, i bombi non costruiscono nidi elaborati, ma raccolgono piccoli pezzi di arbusti, rametti e foglie per rinforzarne la struttura, rendendo i loro rifugi visivamente meno organizzati.

I bombi però, come le api, possono pungere e risultare fastidiosi per l’uomo. Cosa fare quindi se si scopre un nido di bombi in casa o nel proprio giardino? La sua distruzione rappresenterebbe la perdita di importanti impollinatori e dunque la convivenza sarebbe la scelta migliore.
Questi insetti non hanno un carattere aggressivo e possono rappresentare una minaccia solo se spaventati. In ogni caso, a differenza delle api mellifere, le femmine di bombo (operaie e regine) non perdono il pungiglione e possono pungere più volte, dunque l’incontro con questi insetti è preferibilmente da evitare. Conoscere le conseguenze della loro eventuale puntura è importante.

In caso di puntura è sempre bene controllare la zona interessata e, se presente, rimuovere il pungiglione. Per ridurre il gonfiore e il dolore, spesso acuto, è consigliabile applicare del ghiaccio avvolto in un panno sulla zona interessata, per 10-15 minuti. L’uso di un antistaminico locale può aiutare ad alleviare il prurito e il gonfiore.
In caso di reazioni severe alla puntura, gonfiore eccessivo o addirittura difficoltà respiratorie, è indispensabile cercare immediatamente assistenza medica.

In apertura. Come si presenta un nido di bombi: più “disordinato” in confronto a un alveare.
Tutte le foto: IPA

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