Roma, la vespa asiatica continua a fare paura
Cresce l’allarme per l’aggressività di questi insetti attirati dalla spazzatura lasciata in strada. Decine le segnalazioni di nidi. E una donna, punta su un autobus, ha raccontato l’esperienza: «Un dolore lancinante, ero come paralizzata».
di RedazioneVolano su Roma e continuano a far paura. Stiamo parlando delle vespe asiatiche, ormai di casa da un paio d’anni nella Capitale. Un ritorno, il loro, visto che le ultime segnalazioni risalivano agli Anni 50. Temibili per le punture e per l’aggressività, anche nei confronti delle api comuni, si riconoscono dalle fascette gialle che si trovano su addome e testa dell’insetto. A differenza delle sue cugine più comuni, poi, hanno più veleno e sono in grado di colonizzare rapidamente gli spazi che ritengono idonei alla costruzione del nido.
Qualche giorno fa, nell’area di Lunghezza, l’ultimo ritrovamento. Con ben 700 vespe in un solo nido. «Ma è nel Centro storico di Roma che c’è una presenza massiccia: tra Prati e via del Corso la situazione è critica», ha sottolineato alla stampa romana Andrea Lunerti, esperto di animali selvatici che viene chiamato per rimuovere i nidi in tutta sicurezza. «L’infestazione è partita un anno fa da Monteverde, dove ho identificato il nido per la prima volta. Poi gli insetti si sono spostati allargando la loro zona di influenza un po’ dappertutto». E il motivo è presto spiegato. Questi imenotteri sono attratti dai rifiuti, specialmente da quelli abbandonati a cielo aperto e a Roma, con ammassi di immondizia lasciati per giorni lungo le strade, hanno trovato una situazione ideale per potersi riprodurre.
Con rischi anche per la popolazione. Negli ultimi giorni, infatti, sono diverse le persone che hanno dovuto ricorrere alle cure dei medici dopo le punture, particolarmente dolorose. Addirittura una 53enne, Gallia Garunov, ha riferito di essere stata punta da una vespa su un autobus urbano. «Avevo appena preso il pullman alla fermata Medaglie d’Oro verso piazza Cavour a Roma e sedendomi», ha raccontato, «ho percepito un dolore fortissimo, come un taglio». Da lì si è accorta della puntura ed è andata in farmacia. «Mi hanno medicato dandomi una pomata al cortisone e antibiotica. Il dolore si è subito diffuso sulla gamba e sulla schiena. Non riuscivo più a stare in piedi».
Ecco perché gli esperti raccomandano prudenza e in caso di avvistamento di nido raccomandano di evitare assolutamente soluzioni improvvisate. Meglio telefonare ad aziende o personale specializzato. Solo così la rimozione può avvenire in sicurezza e senza ulteriori rischi.
(Foto d’apertura: IPA)
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