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Tatuaggi e piercing: così i volontari abituano i futuri cani guida alle “diversità”

L’associazione benefica Guide Dogs ha reclutato persone con caratteristiche fisiche particolari ed evidenti per abituare i cuccioli a reagire positivamente anche di fronte a ciò che può apparire loro spaventoso. Un domani saranno cani adulti in grado di assistere qualunque umano con disabilità.

di Leonardo Pini
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Immaginatevi un gruppo di persone dall’aspetto un po’ fuori dal comune, con tatuaggi molto evidenti che raccontano storie personali. Ma anche con piercing che sfidano le convenzioni e barbe dai colori vivaci. Sono loro che si trovano al centro di una iniziativa di socializzazione organizzata dall’associazione benefica Guide Dogs (cani guida), circondati da cuccioli di otto settimane, nove incroci di labrador-golden retriever e sei labrador neri.

L’associazione ha rivolto un appello per reclutare volontari con simili caratteristiche fisiche nell’ambito di un progetto innovativo: preparare e abituare fin da piccoli i futuri cani guida ad affrontare il mondo che li attende. Che ormai comprende anche uomini e donne con tratti distintivi quali anellini al naso, capelli vistosamente colorati o volti coperti dall’inchiostro dei tatuaggi.

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Una giovane volontaria con piercing e tatuaggi coccola un cucciolo di ladrador.

Da una ricerca condotta da Guide Dogs nel Regno Unito, è risultato infatti che 1,2 milioni di cani si sono spaventati di fronte a umani con barba e baffi e che circa 1 milione di quattrozampe ha avuto la stessa reazione con piercing e tatuaggi sul viso. Poco meno di 1 milione di cani, infine, hanno dimostrato perlomeno diffidenza verso chi sfoggiava acconciature molto stravaganti.
E’ stato così provato che moltissimi cani reagiscono con timore o confusione quando si trovano in presenza di volti insoliti. Ecco perché Guide Dogs ha deciso di coinvolgere attivamente nel processo di socializzazione individui con barbe, tatuaggi, piercing e creste in testa.

Ma non sono solo le caratteristiche fisiche umane alle quali i cuccioli potrebbero reagire con timore o confusione. Oggetti comuni come biciclette e passeggini per bambini possono anch’essi rappresentare fonti di stimoli nuovi e potenzialmente spaventosi per i cuccioli in fase di socializzazione. Tra i volontari, l’associazione ha incluso dunque anche ciclisti e genitori con bambini piccoli. Lo scopo era quello di mitigare le reazioni avverse dei cuccioli e promuovere un atteggiamento calmo e neutro attraverso un’esposizione graduale e positiva a ciò che i cuccioli percepiscono come pericoloso.

Haley Andrews, responsabile dell’allevamento presso Guide Dogs, sottolinea l’importanza di un approccio olistico alla socializzazione. Piuttosto che sovraccaricare i cuccioli con esperienze e stimoli, è fondamentale esporli a una varietà di situazioni in modo controllato e confortevole. L’addestramento dei cuccioli dura dai 12 ai 16 mesi.

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Il cagnolino scruta “sospettoso” il volto tatuato di un volontario: presto prenderà confidenza.

Il ruolo dei “puppy raisers” è determinante per il successo del programma di Guide Dogs. Grazie al loro impegno e alla loro dedizione, i cuccioli hanno la possibilità crescere diventando cani adulti sicuri e ben adattati, pronti a trasformarsi in compagni di vita per persone con disabilità. Qualunque sia l’aspetto del loro umano.

Foto d’apertura: tre volontari giocano con i cuccioli di ladrabor. Tutte le foto: IPA

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