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Sapevate che i “battiti di ciglia” dei cani hanno un significato? Ecco qual è

Attraverso la somministrazione di filmati di diverso genere a 54 cani e ai loro proprietari, i ricercatori dell’Università di Parma hanno scoperto che lo sbattere degli occhi dei quattrozampe non rappresenta solo un semplice gesto fisiologico. Come il sorriso negli esseri umani, il loro movimento assume infatti anche una funzione sociale ed è un modo per comunicare intenzioni pacifiche con il loro interlocutore

di Lorenzo Sangermano
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Quando il nostro cane sbatte le palpebre sta comunicando con noi? Secondo una recente ricerca dell’Università di Parma, pubblicata sulla rivista scientifica Royal Society Open Science, la risposta potrebbe essere sì. 

Lo studio, condotto dalla dottoranda in Neuroscienze Chiara Canori sotto la supervisione della professoressa Paola Valsecchi, ha analizzato il fenomeno dell’”eye-blink” (sbattere gli occhi) nei cani, suggerendo che questo gesto non rappresenta soltanto una necessità fisiologica, ma anche un possibile segnale di comunicazione sociale.

L’intuizione iniziale è nata da precedenti ricerche condotte dal Laboratorio di Etologia del Cane dell’ateneo emiliano, che avevano già evidenziato come i cani sembrassero sbattere gli occhi più spesso in contesti sociali rispetto a situazioni in cui non erano presenti altri soggetti. Per isolare e studiare meglio questo comportamento, il team ha deciso di utilizzare stimoli video già impiegati in precedenti indagini sui nostri amici a quattro zampe.

A 54 cani e ai loro proprietari sono stati mostrati tre diversi filmati: uno in cui altri cani sbattevano gli occhi, uno in cui si leccavano il muso e uno in cui restavano fermi a fissare la telecamera senza muoversi. I risultati non hanno lasciato dubbi: i quattrozampe tendevano a sbattere gli occhi più frequentemente quando vedevano un loro simile fare lo stesso, suggerendo un fenomeno di “mimicry” (imitazione). In altre parole, lo sbattere delle palpebre potrebbe quindi avere una funzione sociale, simile a quella del sorriso negli esseri umani.

Ma quindi cosa significa esattamente quando un cane sbatte insistentemente le palpebre? Secondo la ricercatrice Canori il gesto potrebbe essere un segnale di non aggressività, un modo per esprimere intenzioni pacifiche nei confronti di un interlocutore. Questa ipotesi trova conferma anche in studi precedenti, che hanno identificato nei cani alcuni comportamenti chiamati “cut-off signals”, segnali visivi e posturali utilizzati per prevenire conflitti.

Già nei lupi, antenati dei nostri cani domestici, esistono segnali di pacificazione come il leccare il muso di un altro individuo o abbassare le orecchie. Nel cane lo sbattere delle palpebre potrebbe essersi evoluto come una forma di comunicazione più sottile e raffinata, utile per mantenere la coesione sociale all’interno di un gruppo.

Un’altra possibile interpretazione dello studio è che il battito di ciglia rappresenti una forma di sincronia sociale. Anche negli esseri umani si è osservato come durante una conversazione il battito di ciglia tra due persone tende a sincronizzarsi per rafforzare la connessione tra gli interlocutori. Lo stesso fenomeno potrebbe avvenire tra i cani, facilitando così la loro interazione e il rafforzamento dei legami sociali.

Le scoperte dello studio non si fermano però qui. Oltre a monitorare la frequenza dello sbattere delle palpebre, i ricercatori hanno anche analizzato le variazioni del battito cardiaco dei cani durante la visione dei filmati, per capire se il movimento degli occhi fosse legato a uno stato di attivazione del sistema nervoso autonomo. 

I risultati hanno mostrato un aumento della variabilità della frequenza cardiaca durante la proiezione dei filmati indipendentemente dal tipo di segnale facciale osservato, un dettaglio che suggerisce come gli stimoli non siano percepiti come stressanti.

Questo apre la strada a ulteriori indagini sulla possibile sincronizzazione del battito delle palpebre tra cani, un aspetto che non è stato direttamente affrontato in questo studio ma che potrebbe rivelarsi di grande interesse per comprendere ancora meglio il ruolo della mimica facciale nella comunicazione tra i nostri amici a quattro zampe.

Foto: IPA

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