Pulcino di cigno intrappolato nel ghiaccio: per lui la salvezza arriva da un dog sitter!
In Inghilterra, un pulcino di cigno di circa 6 mesi è rimasto incastrato nello strato di ghiaccio che ricopriva un corso d’acqua. Immobilizzato dal freddo e incapace di muoversi, il volatile è riuscito a liberarsi grazie all’intervento di un volontario della RSPCA, nota associazione in difesa degli animali, che ha rotto con un bastone la lastra ghiacciata che lo circondava. Ma sapevate che ci sono anche cigni abituati al gelo?
di Lorenzo Sangermano
Lungo un canale della cittadina inglese di Riley Green, nella regione del Lancashire, un pulcino di cigno è stato soccorso dopo essere rimasto intrappolato dal ghiaccio formatosi sulla superficie dell’acqua. In bilico tra la vita e la morte, il volatile è riuscito a sopravvivere grazie all’intervento rapido di un ispettore della RSPCA, la nota associazione che difende gli animali.
L’esemplare, circondato da una spessa lastra di ghiaccio e incapace di muoversi, è stato avvistato e segnalato da un passante abituale. L’allarme è stato infatti lanciato da un dog walker, un dog sitter specializzato nelle passeggiate con i cani, il quale ha notato che l’animale non aveva cambiato posizione da almeno due giorni, un comportamento anomalo per un volatile di questo tipo.
Le temperature molto rigide avevano immobilizzato il giovane cigno, privandolo della possibilità di fuggire dal corso d’acqua.
Sul posto è intervenuto il prima possibile Carl Larsson, ispettore della RSPCA, che con grande determinazione ha trovato una strategia per liberare l’animale. Armato di un lungo bastone da salvataggio, l’uomo ha iniziato a rompere il ghiaccio che intrappolava il volatile, tentando di evitare di spaventarlo o di provocargli nuove ferite.
“Quando sono arrivato sul posto, ho visto subito che il cigno era completamente bloccato e incapace di muoversi”, ha raccontato Larsson. “Il povero animale era completamente circondato dal ghiaccio e sarebbe stato facile vittima dei predatori se non fossimo intervenuti in tempo”. L’ispettore ha anche individuato a circa 200 metri dal luogo del ritrovamento una pozza d’acqua non congelata, dove l’animale ha potuto recuperare le forze.
Una volta trasportato in sicurezza sulla riva, il cigno è stato affidato alle cure dei veterinari della RSPCA, pronti a valutarne le condizioni e a fornirgli le cure necessarie per il recupero. “Ci sono stati alcuni segnali positivi”, ha commentato Larsson. “Abbiamo notato che il cigno aveva ancora delle piume grigie, il che indica che si trattava di un esemplare giovane, probabilmente abbastanza maturo da cavarsela da solo, ma forse un po’ inesperto nel fronteggiare condizioni meteorologiche così estreme”.
Se in Inghilterra casi simili rappresentano una rarità, in altre parti del mondo la lotta contro le difficoltà del clima rappresenta per i cigni una sfida quotidiana. Tra le specie più note per la loro resistenza vi sono infatti i cigni di Bewick, che ogni anno affrontano migrazioni lungo l’Asia orientale, spostandosi dalla gelida Siberia fino alle acque più miti del Giappone.
Alla comparsa dell’inverno, i cigni di Bewick si riparano dal freddo nel lago Kussharo, in Giappone, il più grande dei tre laghi craterici del parco nazionale di Akan. Le sorgenti termali presenti al suo interno riscaldano quanto basta la temperatura dell’acqua gelata, creando così un ambiente ideale per i cigni selvatici, che si riuniscono in gruppi per proteggersi dai predatori e collaborano per trovare zone di lago non ghiacciate dove nutrirsi.
Foto: IPA
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