Skip to Content
image description

Ora la Russia se la prende con le renne della Norvegia

Il Paese scandinavo costretto a correre ai ripari dopo lo sconfinamento di diversi esemplari e le richieste di danni provenienti da Mosca. Si lavora per rafforzare le recinzioni alla frontiera mentre diversi capi sono già stati abbattuti.

di Redazione

Non sono venti di guerra, ma il clima non è dei più distesi. È in corso una crisi delle renne tra Norvegia e Russia. Con il Paese scandinavo costretto a correre ai ripari dopo i diversi episodi di sconfinamento segnalati dalle autorità di Mosca, con tanto di richiesta danni. Anche per questo si lavora a una vera e propria “barriera artica”, fondamentale per impedire agli animali di superare la frontiera.   

L’Agenzia norvegese per l’agricoltura ha dichiarato, infatti, che sarà sostituito un tratto di circa 7 chilometri della recinzione già esistente tra le città norvegesi di Hamborgvatnet e Storskog. Un primo passo visto che la barriera per le renne si estende per 150 chilometri e risale al 1954, con tutti i segni del tempo che la rendono particolarmente permeabile. Anche se i lavori sono tutt’altro che agevoli. Gli operai impegnati nei cantieri, infatti, devono rimanere sul lato norvegese del confine «in ogni momento durante la costruzione, il che rende il lavoro più impegnativo», hanno fatto sapere dall’Agenzia per l’agricoltura.  

Eppure non sembrano esserci alternative visto che le richieste danni per il pascolo sui terreni russi sono davvero notevoli: si parla di circa 6,3milioni di euro, calcolati in maniera forfettaria in base ai giorni in cui gli animali hanno usufruito del territorio russo.    

Animali che poi sono stati abbattuti proprio per evitare nuove intrusioni: 42 le renne ricondotte in Norvegia e uccise proprio per scongiurare il rischio di ulteriori crisi diplomatiche. Situazione che si conta ora di mitigare mettendo mano alle recinzioni. Per salvare le casse governative e ovviamente i poveri animali che nulla hanno a che fare con le tensioni geopolitiche.   

(Foto d’apertua: IPA)

Copyright © 2024 – Tutti i diritti riservati