Cosa sono gli ecodotti: ponti e passaggi sotterranei o sopraelevati che salvano gli animali
Dai ponti per renne in Svezia ai sottopassaggi per giaguari in Messico, un nuovo studio dimostra la loro utilità anche per le specie arboree.
di Silvia StellacciGli ecodotti, ponti e passaggi sopraelevati progettati per consentire agli animali di attraversare strade e autostrade in sicurezza, stanno diventando una soluzione sempre più diffusa per proteggere la fauna selvatica e garantire la sicurezza stradale. Queste innovative strutture permettono agli animali di spostarsi liberamente nei loro habitat frammentati dall’urbanizzazione e le infrastrutture umane, evitando incidenti e riducendo i danni all’integrità degli ecosistemi.
Uno degli esempi più recenti è quello della Svezia, che ha pianificato la costruzione di una serie di ecodotti – chiamati “rennodotti” – per permettere alle renne di portare a termine la loro transumanza. Si tratta di una soluzione necessaria, perché l’attraversamento della trafficata superstrada E4 ha spesso causato sia pericoli per la loro vita sia disagi per gli automobilisti. A beneficiare di questi ecodotti, saranno, inoltre, anche alci e linci selvatiche, che potranno spostarsi più agevolmente da una zona all’altra.
Gli ecodotti nel mondo
Il progetto dei rennodotti si inserisce nella costruzione di un numero crescente di ponti e sottopassaggi pensati per la fauna selvatica di tutto il mondo, con lo scopo di collegare gli habitat più disparati. Nella penisola dello Yucatán, in Messico, i sottopassaggi sono stati utilizzati per proteggere i giaguari dal traffico. I ponti naturali sospesi tra gli alberi dell’Amazzonia peruviana, invece, hanno aiutato istrici, scimmie e cercoletti (o kinkajou) a transitare sopra i gasdotti naturali. E ancora sull’Isola di Natale, in Australia, sono stati costruiti ponti sulle strade per consentire a milioni di granchi rossi di passare dalla foresta alle spiagge durante la loro migrazione annuale.
Le soluzioni degli ecodotti possono variare, dalle infrastrutture di cemento ai ponti naturali realizzati con i rami degli alberi, come quelli trovati nell’Amazzonia peruviana. In Canada, nel Banff National Park, sono stati creati numerosi passaggi sopraelevati e sottopassaggi che combinano elementi di cemento e natura, fornendo agli animali un ambiente attraversabile ricoperto da erba e alberi.
Lo studio sui ponti sospesi per gli animali arboricoli
Spesso, gli animali esitano ad attraversare le strade e per quelli che si muovono solo tra le cime degli alberi, come i mammiferi arboricoli, una strada può rappresentare una barriera invalicabile. Esiste, però, una soluzione: i ponti sospesi, che possono essere naturali, se formati dai rami di un albero, o artificiali, se realizzati con una singola corda o con una struttura simile a una scala costruita dall’uomo.
Un recente numero della rivista “Folia Primatologica” su questo tipo particolare di ecodotto ha raccolto 23 casi studio, provenienti da 14 Paesi del mondo. Si tratta di un enorme contributo alla ricerca di soluzioni per la conservazione delle specie arboree, che il più delle volte preferiscono soluzioni semplici come i ponti sospesi, efficaci e a basso costo. È il caso dei langur dagli occhiali della Thailandia, delle scimmie urlatrici del nord dell’Argentina o degli oranghi dell’Indonesia.
I vantaggi e gli svantaggi degli ecodotti
Nonostante gli ecodotti offrano numerosi vantaggi, c’è il rischio che gli animali che li utilizzano diventino bersagli facili per cacciatori e bracconieri, mentre persiste ancora il dubbio sulla resistenza di queste strutture alle condizioni atmosferiche, come vento, freddo e raggi ultravioletti. È indubbio, però, che gli ecodotti aiutino a evitare la morte di molti dei miliardi di animali che ogni anno muoiono sulle strade di tutto il mondo e a contrastare le conseguenze indesiderate della costruzione di infrastrutture umane. Come tali, quindi, sono soluzioni più che necessarie.
Anche nel sud della California, dove sono stati riscontrati casi di incroci tra esemplari strettamente imparentati di leoni delle Santa Monica Mountains. Le trafficate autostrade intorno a Los Angeles, infatti, hanno isolato per anni le popolazioni di questi animali, condannandoli a una bassa diversità genetica, molto pericolosa per la biodiversità. Per salvarli dall’estinzione locale, è stata, quindi, progettata la costruzione di un ponte sull’autostrada 101 a nord di Los Angeles. Costerà 87 milioni di dollari e sarà l’ecodotto più grande del mondo.
(Foto d’apertura: IPA)
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