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Il cane al mare, sì ai tuffi ma attenzione all’acqua salata

Il nostro amico a quattro zampe si diverte in spiaggia, soprattutto se ama nuotare. Bisogna sempre sciacquarlo senza shampoo dopo il bagno in mare, e stare attenti se beve acqua salata.

di Redazione

Quando arriva la stagione estiva, ci si chiede spesso dove poter andare al mare con il proprio cane. In Italia esistono spiagge “dog friendly”, ovvero stabilimenti balneari attrezzati per i cani, dove padrone e fido possono fare il bagno insieme. Dopo aver deciso la location più adatta in base alle proprie esigenze, è importante sapere come comportarsi con il proprio animale domestico una volta arrivati in spiaggia. A differenza degli umani, per i cani non è necessario avere accorgimenti particolari prima del tuffo in acqua, come non mangiare nelle due ore che precedono il bagno o evitare di tuffarsi in acqua subito dopo aver mangiato. «Se parliamo di mare, è importante sciacquare i cani dopo il bagno per togliere il sale, mentre in caso di tuffo nel lago o nel fiume non è necessario. L’acqua dolce non fa male al pelo del cane, lo shampoo sistematico invece sì» ci spiega Albano Rovati, veterinario della clinica Sambuco di Milano. «Alcuni proprietari vogliono lavare il cane perché sostengono che “ puzzi”, invece il cane ha l’odore di quel sebo che protegge la cute, e lavandolo si rimuove. L’odore che noi sentiamo è sintomo di protezione, è importante saperlo».

Particolare attenzione si deve avere quando il cane, non abituato a nuotare in mare, beve acqua salata: questo potrebbe provocare una diarrea osmotica, è un evento abbastanza frequente d’estate. Inoltre, la problematica maggiore dei cani è che sentono il calore molto più degli umani, perché noi sudiamo e ci termo-regoliamo mentre loro eliminano il calore in eccesso con l’aumento della respirazione, spiega il dottor Rovati. Per questo motivo è bene non andare in spiaggia nelle ore più calde ma preferire la mattina presto o la sera. È importante bagnare sempre la testa di fido per evitare che abbia un colpo di calore; i cani non si sanno regolare, non hanno limiti, quel limite glielo dobbiamo dare noi. 

Rovati, inoltre, spiega che i cani sono particolarmente resistenti al contatto con le meduse, anche se esistono meduse più urticanti che possono lasciare segni. «È il classico esempio di noi umani che camminiamo in un campo di ortiche e le nostre gambe si graffiano, al cane, se mette il muso e le zampe nelle ortiche, non succede niente. Hanno una particolare resistenza» spiega ancora il veterinario. «Direi che il problema per il cane non sono l’acqua e il troppo freddo, ma potrebbero essere il sole e il troppo caldo».

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