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Sai perché in primavera i gatti dimagriscono?

Molto spesso accade che i nostri amici felini perdano peso con l’arrivo delle stagioni più calde. Anche se il loro dimagrimento può portare a qualche timore, nella maggior parte dei casi è del tutto normale ed è legato a diversi aspetti specifici. Prestare attenzione ai segnali che micio ci trasmette è però fondamentale: in caso di dubbi, niente fai-da-te ma rivolgetevi sempre al veterinario.

di Filippo Bocchini
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Come mai la maggior parte dei gatti dimagrisce in modo naturale con l’avvento della primavera? Niente panico, tutto normale. Questo fenomeno, sebbene possa destare qualche preoccupazione tra i proprietari di felini domestici, è spiegato da una serie di motivazioni fondate.

Aumento dell’attività fisica: con l’arrivo della primavera, è comune osservare un aumento dell’attività fisica nei gatti. L’aria più calda e la luce del sole prolungata li invitano a trascorrere più tempo all’aperto, esplorando il territorio circostante e godendo di una maggiore libertà di movimento. Questo aumento di attività può portare il felino a bruciare molte calorie e a perdere quindi più peso.

Muta del pelo: un altro fattore da considerare è il periodo della muta, che molti gatti attraversano durante la primavera. In questo processo fisiologico, i gatti perdono il loro vecchio pelo per far posto a quello nuovo, più leggero e adatto alla stagione calda. Un cambiamento che porta i felini a mostrarsi più magri in particolare nel primo periodo

Diminuzione dell’appetito: il cambio della temperatura e l’arrivo del caldo possono influenzare l’appetito dei gatti, rendendo il cibo meno allettante. Proprio come noi umani tendiamo a preferire pasti leggeri e freschi durante i giorni caldi, anche i nostri amici felini possono mostrare una minore propensione a consumare grandi quantità di cibo. Questo calo dell’appetito può contribuire quindi a una perdita di peso a partire dai mesi primaverili.

A conferma della diminuzione di appetito come una delle cause di dimagrimento, ci sono state inoltre alcune ricerche scientifiche più dettagliate che hanno documentato differenze stagionali nell’assunzione di cibo nei mammiferi, compresi i gatti.
Uno studio condotto da un gruppo di ricercatori inglesi e francesi ha esaminato infatti le abitudini alimentari di 38 gatti per 6 anni. I risultati hanno rivelato che i gatti mangiavano di più durante i mesi più freddi dell’anno, ossia gennaio, febbraio, ottobre, novembre e dicembre. Al contrario, durante i mesi più caldi come giugno, luglio e agosto, l’assunzione di cibo è diminuita, registrando addirittura un calo del 15% rispetto ai mesi invernali. Queste variazioni nell’assunzione di cibo sono influenzate dai cambiamenti stagionali della luce del giorno e dalle temperature che, aumentando, innescano significativi cambiamenti ormonali nei mammiferi, che influiscono anche sul metabolismo e sul comportamento alimentare.

Ma come possiamo quindi aiutare i nostri amici felini durante questo periodo di transizione?

Alimentazione adeguata: assicuratevi che il gatto abbia accesso a una dieta nutriente e bilanciata, anche se mostra meno interesse nel mangiare. Offrire cibi freschi e stimolanti può incoraggiare l’assunzione di cibo e contribuire a mantenere un peso corretto.

Idratazione: mantenere il gatto idratato è essenziale durante i mesi più caldi. Accertatevi che abbia sempre acqua fresca a disposizione per prevenire la disidratazione e favorire il benessere generale.

Monitoraggio del peso: monitorare attentamente il peso del gatto è fondamentale per rilevare tempestivamente eventuali segnali di un calo eccessivo. Se notate cambiamenti significativi nella condizione fisica del gatto, è consigliabile consultare un veterinario per una valutazione accurata.

Oltre a tutti questi consigli, nonostante il dimagrimento la maggior parte delle volte non sia legato a problemi di salute, per garantire il benessere dei nostri gatti è importante prestare comunque attenzione ai segnali che ci possono trasmettere attraverso il loro comportamento e le loro condizioni fisiche. Il monitoraggio regolare e l’osservazione di eventuali cambiamenti nel loro stato di salute possono aiutarci infatti a individuare precocemente eventuali fattori di rischio e a intervenire tempestivamente. 

Foto: IPA

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