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Diminuire la protezione dei lupi. Una proposta di von der Leyen che suscita grande dibattito

Presentata alla Commissione Europea, deve ottenere la firma dei due terzi dei Paesi che aderiscono alla Convenzione di Berna. Il no degli ambientalisti: «Opportunismo politico, senza basi scientifiche».

di Lorenzo Sangermano

Da «specie rigorosamente protetta» a «specie protetta». È così che una proposta della Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, potrebbe declassificare lo status di protezione del lupo nella Convenzione di Berna. 

La mossa della Presidente è stata motivata dalla crescente concentrazione dei branchi di lupi in alcune regioni europee, considerata un “vero pericolo” dalle autorità locali. La proposta ha però attirato forti critiche dalle organizzazioni animaliste, che accusano von der Leyen di agire per opportunismo politico e di mancare di supporto scientifico riguardo alla reale pericolosità dei lupi. Secondo queste associazioni la proposta di legge, indirizzata in favore di pastori e allevatori, bacino storico della Cdu, sarebbe una captatio benevolentiae per l’inizio della scalata alle elezioni europee del prossimo giugno. Sabien Leemans del WWF Europe ha definito l’annuncio “oltraggioso” e ha avvertito che minaccia non solo la protezione dei lupi, ma anche gli sforzi di conservazione della natura in Europa.

La decisione della Commissione europea è particolarmente avvertita in Germania, dove esiste una sorta di “sindrome di Cappuccetto Rosso” a causa delle paure diffuse nella popolazione. Dalle fiabe ai romanzi, il lupo ha sempre rappresentato l’allegoria del male, descrizione che ha costruito il timore di un intero Paese. La Germania, nonostante ospiti circa 80 branchi di questi animali, non è lo stato europeo con la maggior concentrazione di lupi, primato che spetta invece a Italia, Romania e Bulgaria.

La proposta, se approvata da almeno due terzi dei 50 Paesi firmatari della Convenzione di Berna, concederebbe il permesso a cacciatori e allevatori di uccidere un certo numero di lupi ogni anno. Una possibilità che il WWF e altre organizzazioni ambientaliste considerano un grave errore, perché metterebbe a rischio decenni di lavoro di conservazione che hanno permesso la ripresa delle popolazioni di lupo in molti Paesi europei.

La critica principale si basa sulla mancanza di giustificazioni scientifiche per questa inversione di rotta nelle politiche di conservazione dell’Unione Europea. Secondo Isabella Pratesi, direttrice del programma di Conservazione al WWF Italia, contrariamente alle evidenze scientifiche von der Leyen sembrerebbe sacrificare la protezione del lupo per una motivazione politica.

La proposta dovrà ottenere una decisione del Consiglio dell’Ue. Nel frattempo, la comunità internazionale e le organizzazioni ambientaliste monitoreranno da vicino questa situazione, preoccupate per il potenziale impatto negativo sulla conservazione di una specie chiave negli ecosistemi europei.

(Foto d’apertura: IPA)

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