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Cos’è la coda incarcerata nei bulldog e cosa è utile sapere

Un problema insidioso può minare il benessere dei nostri amici a quattro zampe, nello specifico i cani brachicefali, compromettendo la loro serenità e salute. Dietro un apparente disagio si nasconde infatti una condizione complessa che richiede attenzione e cure tempestive. Scopriamo insieme al nostro veterinario Francesca Garrone i segreti di questa delicata problematica che colpisce una razza canina molto diffusa e amata, per comprendere come proteggere i nostri quattrozampe, garantendo loro una vita felice e priva di sofferenze

di Francesca Garrone
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Con il termine di coda incarcerata, o coda incarnita, si intende una condizione infiammatoria dell’area intorno alla base della coda dei cani.  

La coda incarcerata colpisce principalmente le razze brachicefaliche, nello specifico i bulldog inglesi e i bulldog francesi, e ciò è dovuto alle caratteristiche anatomiche della coda propria di queste due razze. 

I bulldog inglesi e quelli francesi hanno una coda corta e robusta con una struttura ossea ridotta rispetto a quella delle altre razze, per questo motivo sono cani particolarmente soggetti al problema.  

Se non curata correttamente, la coda incarcerata può provocare una dermatite cronica: in tali casi è necessario ricorrere alla caudectomia per risolvere definitivamente il problema.  

Questa infiammazione può essere lieve, moderata o grave: a seconda dello stadio della condizione infiammatoria, il veterinario stabilirà la terapia adeguata, o invece consiglierà la caudectomia. 

Come scoprire se il tuo bulldog ha la coda incarcerata: quali sono i sintomi 

Solitamente il primo sintomo della coda incarcerata nei bulldog è un odore forte e sgradevole proveniente dalla cute intorno alla radice della coda. Questo odore è spesso causato da un’infezione o da un’infiammazione locale. 

Altri segnali comuni da tenere sotto controllo: 

  • gonfiore e arrossamento sempre nella zona della radice della cosa.  
  • prurito intenso e dolore, che si manifestano con un comportamento irrequieto e di disagio. Il cane tende a non sedersi, si lamenta, si gira su sé stesso nel tentativo di leccarsi la zona infiammata e strofina la sua parte posteriore sul pavimento.  
  • secrezione di siero o pus (meno frequente): il pelo alla base della coda appare bagnato e appiccicoso. 

Se doveste notare anche uno solo di questi sintomi è bene che portiate il vostro cane dal veterinario per poter intraprendere al più presto la cura adeguata.  

Qual è la prevenzione per la coda incarnita? 

La coda incarnita, o incarcerata, è una condizione che può creare un notevole disagio al cane, specialmente di razza bulldog, per questo motivo è importante che il proprietario impari come prevenirla oltre che come riconoscerla.  

Ecco alcune buone pratiche per prevenire la coda incarcerata nei bulldog

  1. Igiene quotidiana: pulire regolarmente la zona alla base della coda utilizzando detergenti delicati e adatti alla pelle del cane 
  1. Controlli periodici: ispezionare la coda del tuo bulldog di frequente per rilevare segni di arrossamento, gonfiore o cattivi odori. 
  1. Asciugatura accurata: dopo il bagno o una giornata particolarmente umida, assicurarsi che la zona sia completamente asciutta per evitare l’accumulo di umidità, che può favorire infezioni. 

Prevenire è sempre meglio che curare. Un’adeguata routine di cura e attenzione può fare la differenza nel mantenere la salute della coda del tuo bulldog. 

Come si cura: i trattamenti per la coda incarcerata  

Quando la coda incarcerata viene diagnosticata, è importante intervenire tempestivamente per alleviare il dolore e prevenire complicazioni. Il trattamento della coda incarcerata varia a seconda della gravità della situazione.Nelle forme iniziali, quando l’infiammazione è moderata, può essere sufficiente una terapia locale. Questa può prevedere l’applicazione di creme antibiotiche o antinfiammatorie per ridurre l’infezione e il gonfiore, oltre a prodotti lenitivi per alleviare prurito e irritazione. In molti casi, una corretta igiene abbinata a queste terapie locali può risolvere il problema in breve tempo. 

Con il  peggioramento della patologia si potrebbe rendere necessaria anche una terapia sistemica con antibiotici orali e antinfiammatori per ridurre il dolore e migliorare il comfort del cane. 

Nei casi più gravi, in cui la conformazione anatomica della coda porti alla cronicità dell’infiammazione, il veterinario potrebbe consigliare la caudectomia, un intervento chirurgico che prevede l’amputazione della coda. Sebbene invasiva, questa procedura è spesso l’unica soluzione per eliminare l’infiammazione persistente e migliorare la qualità di vita dell’animale. 

Durante la fase post-trattamento, è essenziale monitorare attentamente il recupero del cane. Il veterinario potrebbe suggerire medicazioni regolari per mantenere pulita la zona trattata, evitare attività fisiche intense e programmare visite di controllo per verificare che la guarigione proceda senza complicazioni. 

Foto: IPA

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Foto Francesca Garrone

Il Veterinario

Francesca Garrone

Nata a Vigevano, si è laureata all’Università Statale di Milano in Medicina Veterinaria si trasferisce a Roma e inizia subito a svolgere attività libero professionale in diversi ambulatori. Approfondisce poi le sue conoscenze nel campo della dermatologia collaborando con rinomati specialisti del settore. Si appassiona alla materia e frequenta svariati corsi di aggiornamento, con particolare riferimento all’allergologia.
Dal 2005 è socia dell’ambulatorio “Veterinaria Trieste” di Roma, dove tuttora esercita la professione.
E’ autrice del libro “Prendiamo un cucciolo” (Cairo editore) scritto a quattro mani con la collega veterinaria e amica Chiara Giordano.
A parte il lavoro, il suo hobby del cuore è il giardinaggio.