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È boom di contratti prematrimoniali per proteggere il proprio animale domestico

Introdotti per amministrare i beni di una coppia nel malaugurato caso di divorzio, questi accordi si sono presto allargati anche alla tutela dei pet. La loro sottoscrizione consente al quattrozampe di assicurarsi cure e attenzioni anche in caso di separazione dei proprietari e può scongiurare dolorosi abbandoni. Ormai una consuetudine negli Stati Uniti, stanno prendendo piede anche in Italia. In nome del benessere di Fido e Micio

di Lorenzo Sangermano
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Gli accordi prematrimoniali, uno strumento legale ideato per amministrare i beni di una coppia nel malaugurato caso di divorzio, si estendono ora anche agli affetti più cari, i nostri amici a quattro zampe.
Accade negli Stati Uniti, in California, Alaska, Illinois e nello stato di New York, dove la custodia degli animali in caso di divorzio è sempre più orientata verso il “miglior interesse” per l’esemplare.

In origine i contratti prematrimoniali si concentravano soprattutto sulla protezione dei beni materiali e sulla definizione di accordi finanziari tra i coniugi in caso di divorzio. La crescente popolarità degli animali domestici e il loro status sempre più simile a quello di membri della famiglia ha portato però molte coppie a considerare la necessità di includere anche disposizioni specifiche per i loro amici a quattro zampe.

Secondo un sondaggio di HarrisPoll, società americana di ricerche di mercato, nel 2023 metà degli intervistati ha dichiarato di aver stipulato un accordo prematrimoniale con il proprio partner. Una prassi alimentata anche dal numero crescente di divorzi negli Stati Uniti, che nel 2022 hanno raggiunto oltre 673 mila casi, secondo i Centers for Disease Control and Prevention, che fanno parte del Dipartimento della Salute e dei Servizi umani.

Stipulare un contratto prematrimoniale che consideri anche gli animali può offrire numerosi vantaggi. Sottoscriverlo evita conflitti legali prolungati e stressanti durante l’iter per il divorzio, stabilendo chiaramente i diritti e le responsabilità di ciascun partner riguardo all’animale. Ma soprattutto un contratto prematrimoniale assicura che il quattrozampe continui a ricevere le cure e l’attenzione necessarie anche dopo che i suoi umani si sono lasciati.

Secondo Derek Jacques, avvocato divorzista, molte coppie considerano i loro animali domestici come bambini, rendendo la loro custodia una questione controversa. Stabilire accordi precisi in anticipo può garantire che il pet non venga trascurato, o addirittura abbandonato, nel migliore dei casi durante il primo periodo di transizione, cioè mentre gli ex riorganizzano la propria vita.

Anche in Italia la pratica sta guadagnando terreno. A partire dal 2010, infatti, l’associazione italiana a difesa degli animali e dell’ambiente (Aidaa) offre un servizio legale che consente alle coppie di stipulare accordi prematrimoniali per gli animali domestici. Attraverso lo sportello online dell’associazione, le famiglie possono essere assistite da un legale nella stesura di un contratto che tuteli gli animali e più di 2300 persone hanno già richiesto questo servizio.

Con l’auspicio che siano contratti che servano il meno possibile, va riconosciuto che per gli animali di famiglia sono una tutela importante: durante una separazione, sia per litigi o ripicche fra gli ex coniugi sia per motivi economici, capita purtroppo spesso che anche il pet di casa ci vada di mezzo.
Chi se ne deve occupare, quale dei due contendenti lo terrà con sè, chi pagherà le spese veterinarie?
Gli esperti ricordano che per il benessere degli animali domestici è fondamentale che rimangano in un ambiente conosciuto e a loro familiare, che percepiscono come sicuro.
Perdere i propri umani di riferimento è un forte choc da cui tutelare il pet. Per non parlare dello spettro di finire in un rifugio in attesa di adozione.

Foto: IPA

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