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Conoscete i cavalli con i ricci? Sono i misteriosi Bashkir

Il loro mantello e la loro criniera sembrano avere la permanente! Vivono negli Stai Uniti e non si sa quale sia la loro origine. Ma a contribuire in modo determinante al loro allevamento, è stato un italiano, il signor Giovanni. Scopriamo i segreti di questi animali fantastici.

di Redazione
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Hanno un incredibile mantello riccio e fitto e la criniera ondulata e mossa come se avessero fatto la… permanente! Sono gli splendidi e unici cavalli di razza Bashkir, presenti solo negli Stati Uniti. La loro origine è il mistero più affascinante e resistente nel mondo equino.

D’estate, i Bashkir perdono i ricci, che si staccano letteralmente come batuffoli di cotone, sia quelli del manto che della criniera, e il loro pelo rimane quasi liscio. I ricci tornano però a formarsi puntuali ogni autunno: anche questa “muta” non ha trovato ragioni supportate scientificamente.

Ci sono molte teorie che hanno cercato nel tempo di spiegare da dove provengano questi cavalli e quali siano le peculiarità del loro codice genetico. Lo studio più approfondito e citato in ogni articolo che tratti dei Bashkir  è quello del ricercatore Shan Thomas, “Il cavallo riccio in America, Mito e Mistero”. 
Il saggio sfata innanzitutto la possibilità che questa razza, nonostante la coincidenza nel nome, abbia qualcosa in comune con i cavalli Bashkir russi, originari della Baschiria, Repubblica della Federazione Russa. Nessun esperto russo di bestiame, nè alcuno studioso ha confermato che nella zona siano mai esistiti cavalli ricciuti. E’ invece possibile, ma non provato, che abbiano qualche legame con la razza Lokai originaria del Tajikistan, nell’Asia centrale. 


In ogni caso, non si è ancora capito come questi presunti antenati asiatici siano giunti negli Stati Uniti provenienti dall’altra parte del mondo, e con un oceano di mezzo: c’è chi arriva a sostenere che i cavalli Bashkir arrivarono in Alaska forse 20 mila anni fa o più, attraversando il ponte di terra che si era creato durante l’ultima glaciazione. 

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@horseland20

Sono stati eseguiti anche particolari esami ematici su 200 esemplari di Bashkir, ma i risultati non hanno definito questi cavalli come razza geneticamente unica: il loro sviluppo sarebbe al contrario dovuto all’incrocio con altre razze. I cavalli ricci di Bashkir trasmettono le loro caratteristiche ai puledri con una probabilità del 50%, anche se si accoppiano con esemplari di razze diverse.

Se la loro origine rimane dunque misteriosa, si sa invece che dall’inizio del Novecento i Bashkir devono la loro sopravvivenza, e loro riproduzione, a un italiano, tale Giovanni Damele, immigrato negli Stati Uniti. Abitava in Nevada e con il figlio Peter aveva una mandria di cavalli. Fu proprio Peter, scomparso all’inizio degli anni Ottanta, a raccontare per la prima volta che fra i loro cavalli ce ne erano alcuni molto robusti, e con il manto assai riccio. La loro famiglia ha poi continuato sempre ad allevarne nel proprio ranch, contribuendo sensibilmente all’aumento del numero degli esemplari.

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@horseland20

Come rilevò Peter Damele, i Bashkir hanno una grande resistenza al freddo e alla fatica. Di stazza media, hanno gli occhi caratteristici delle razze orientali, la cui forma permetterebbe loro una visione laterale più ampia. Dotati di grossi zoccoli neri quasi perfettamente tondi, presentano ginocchia piatte e garretti forti, la schiena corta e la groppa liscia. I puledri hanno ciuffi di pelo riccio anche dentro le orecchie, e perfino le loro ciglia sono ricce. 
Ancora una curiosità: il pelo dei cavalli Bashkir non causa allergie. Sembra che la mancanza di una proteina lo renda anallergico.

Foto d’apertura: IPA

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