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Abbattuto l’orso M90: infuriano le proteste degli animalisti

“Era un esemplare pericoloso per l’uomo”, dice il presidente della provincia di Trento Fugatti, che riferisce di 20 tentativi di dissuasione andati a vuoto. “L’abbattimento deve essere davvero la soluzione estrema”, ha commentato il ministro dell’Ambiente. Mentre Brambilla, presidente di LEIDAA: “Ha dato ordine di abbattere l’orso quando era stato individuato ed era ormai sotto tiro”.

di Redazione
per apertura e instagram

Una manciata di ore soltanto sono trascorse tra la condanna a morte e l’abbattimento di M90, l’orso sul cui destino le associazioni che difendono gli animali discutevano da mesi con la provincia autonoma di Trento e con il suo presidente Maurizio Fugatti. La mattina di ieri, 6 febbraio, con un decreto ad hoc il presidente aveva infatti stabilito l’abbattimento del plantigrado, che nel pomeriggio di ieri è stato eseguito. “Un vero blitz”, accusano gli animalisti.

Il decreto prevedeva l’abbattimento “previo riconoscimento tramite radiocollare e/o delle marche auricolari”: ed è stato proprio il radiocollare a tradire Sonny, all’anagrafe M90, giovane esemplare di 3 anni, abbattuto da una squadra del Corpo Forestale Trentino, in una zona di montagna nella Bassa Val di Sole. Da quelle parti, lungo la strada che corre sopra l’abitato di Ortisé, nel territorio comunale di Mezzana, due giorni prima di trovare la sua fine M90 aveva inseguito per 800 metri una coppia che era in passeggiata. Il punto del contendere è proprio questo: Sonny era davvero un orso pericoloso per l’uomo? E se lo era, che alternative all’abbattimento avrebbero potuto essere messe in campo?

Nel decreto firmato da Fugatti è scritto che sì, M90 era confidente con l’uomo, si era spesso avvicinato molto a zone abitate e tutti i tentativi messi in atto per dissuaderlo non avevano avuto effetto. Si legge: “Negli ultimi mesi sono state effettuate 20 azioni di dissuasione sul plantigrado, sia con cani che con munizioni di gomma, dardi esplodenti, luci e rumori, senza che ciò abbia prodotto di fatto alcun risultato significativo”. All’animale era stato applicato il radiocollare a metà settembre.

A commento del tristissimo accaduto sono arrivate anche le parole del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin: “Se quanto fino a oggi messo in campo con la provincia di Trento non è stato sufficiente, l’impegno – da parte di tutti – deve essere quello di moltiplicare gli sforzi per individuare ogni soluzione possibile a garantire una convivenza pacifica nei territori”, ha dichiarato. “Ho nuovamente mobilitato tutte le strutture che fanno capo al ministero per definire una strategia tempestiva in cui l’abbattimento debba essere davvero la soluzione estrema”.

Il decreto che ha ordinato l’abbattimento di M90 aveva avuto il benestare dell’Ispra, Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, che aveva indicato però anche due strade alternative: la cattura o l’allontanemento dell’esemplare. “Una pagina bruttissima della storia del nostro Paese, un atto di miopia, arroganza e crudeltà”, ha dichiarato Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente (LEIDAA) e dell’intergruppo parlamentare per i diritti degli animali. “Fugatti ha fatto uccidere l’orso quando era stato individuato ed era ormai sotto tiro… Così ha negato alle associazioni di impugnare il provvedimento e alla magistratura di vagliare questo atto folle ed eventualmente bloccarlo”. Le associazioni sono unanimi nel condannare la decisione del presidente Fugatti e promettono battaglia per avere giustizia in nome di Sonny, l’orso ancora ragazzo.

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