Skip to Content
image description

Una gita che vale il viaggio: destinazione Brolo, il paese dei gatti!

In Piemonte, sul lago d’Orta, c’è un borgo perfetto per gli amanti dei mici. Non troverete colonie feline, ma arte, cultura e tradizione. Tutto legato ai gatti, a partire dal cartello – con gatto – che vi accoglie alle porte del paesino. La storia inizia con un ruscello, un parroco e un… topo!

di Redazione
apertura

Brolo, frazione di Nonio, in provincia di Verbania, è un affascinante borgo di circa 350 abitanti, sulla sponda occidentale del bellissimo lago d’Orta. E’ conosciuto come “Il paese dei gatti” e anche per questo, oltre che per le bellezze naturali che lo circondano, vale una gita: perché ad ogni angolo, sulle facciate delle case, sui davanzali, lungo le stradine e sulla terrazza che dà sul lago, troverete mici scolpiti, dipinti, disegnati. Un tripudio di gatti.
Per scrivere quest’articolo abbiamo avuto il contributo prezioso della presidentessa dell’Associazione “I gatti di Brolo”, Alessandra Poletti, che è anche la memoria storica del posto. Dunque partiamo con lei alla scoperta del paese dei gatti!

per interno 1
Il cartello di benveneuto. (Foto: Instagram / @dove_si_viaggia)

Il nome del paese è di origine medievale: le più antiche testimonianze scritte sull’abitato di Brolo risalgono al Cinquecento. Il paese faceva parte del dominio feudale del Vescovo di Novara e il suo Rio dei Morioni segnava il confine con il Ducato di Milano. Fu nell’aprile del 1767 che nasce la storia del soprannome dato al borgo.
I brolesi, grazie all’appoggio di una facoltosa famiglia del luogo, avevano chiesto alla Curia di avere una propria parrocchia e di separarsi perciò da quella di San Biagio del vicinissimo paese di Nonio. La motivazione ufficiale fu che gli abitanti di Brolo, per recarsi alla Messa che si teneva a Nonio, dovevano attraversare il torrente Rio Veloce, soggetto a soventi piene che rendevano il tragitto pericoloso e impervio. 

A questo fatto si fa risalire il soprannome di “gatti” dato agli abitanti di Brolo: come i mici, anche loro non volevano bagnarsi! In ogni caso i noniesi non furono affatto contenti della richiesta e coniarono un ironico motteggio per prendere in giro i “rivali”:  “Quand a vien Parrocchia Brol al ratt al metarà su al friol, che significa: “Quando Brolo diventerà parrocchia, il topo metterà il mantello”. Tradotto: tanto non succederà mai. 

Invece successe. L’ingresso del parroco nella chiesa S. Antonio Abate di Brolo avvenne il 15 giugno del 1767, lo stesso giorno in cui la Riviera di Orta passò sotto il regno dei Savoia. I brolesi fecero voto di recarsi tutti gli anni in pellegrinaggio all’isola di San Giulio, sul lago d’Orta, in segno di ringraziamento ma, memori della canzonatura, si recarono nottetempo a Nonio per inchiodare sulle porte dei notabili un topo rivestito con un piccolo mantello, cantando “Al ratt l’ha mis su al friol e l’è diventà parrocchia Brol”: “Il topo ha messo il mantello e Brolo è diventata parrocchia”.

La stradina-museo a cielo aperto con opere sui gatti (Foto Instgram / @dove_si_viaggia)

Non sappiamo quanto di leggenda  ci sia in questo racconto, ma da allora Brolo è diventato il paese dei gatti. Oggi girare fra le stradine del borgo, molto curato e suggestivo, regala serenità e bellezza. Vi consigliamo di prendere visione della grande cartina, esposta in vari punti del paese, con tutte le vie e i luoghi particolari da visitare, perché sono diversi e da soli non li scoprireste tutti. Un pieghevole della stessa cartina è a disposizione dei visitatori.  
Gia all’ingresso del paese, saluta i visitatori un grande micio in ferro.

per interno 2
Gatto portavaso in ferro battuto. (Foto Facebook: Brolo il paese dei gatti).

Potete poi iniziare il giro dalla Strescia dal Gat, una piccola stradina pedonale dove a ogni metro trovere una sorpresa… felina. In pratica è un museo all’aperto con piastrelle raffiguranti mici realizzate dagli artisti del paese.
Sulla bella terrazza che affaccia sul lago d’Orta e che offre una vista indimenticabile, collocato in un’aiuola trovate poi il Monumento al Gatto, voluto e realizzato da alcuni abitanti desiderosi di caratterizzare con questo simbolo l’antica identità di Brolo. Il resto lo scoprirete camminando, come le piastrelle con gatti che decorano le case e i molti quadretti. Spargete la voce!

per interno 4
Il libro dedicato al paese. Si può scaricare qui: http://www.brolodinonio.com/

Copyright © 2024 – Tutti i diritti riservati