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Un gufo sull’albero addobbato: famiglia lo trova appollaiato al posto del puntale!

Avete mai visto un gufo su un abete di Natale? Certo che no. È quanto successo ad Arlington, negli Usa, durante queste feste. Un esemplare di gufo barrato si è reso protagonista di un insolito episodio, scendendo dal camino di una casa per posarsi direttamente sulla cima dell’albero. La famiglia ha prontamente contattato l’Animal Welfare League, che ha provveduto a recuperare e liberare l’animale in sicurezza. Un simpatico imprevisto in una storia a lieto fine!

di Marta Mancosu
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Anche gli animali si divertono a giocare a Babbo Natale! Era una serata tranquilla ad Arlington, in Virginia, una famiglia stava vivendo la classica routine delle festività quando si è ritrovata un ospite inatteso dentro casa, proprio sulla cima del loro meraviglioso albero di Natale. L’uccello, un gufo barrato, è letteralmente sceso dal camino come Santa Claus e, tra cenere e fuliggine, ha poi scelto di appollaiarsi sull’albero, facendo cadere la stella originale per farsi spazio. Maestoso, dal piumaggio elegante, questo gufo ha lasciato tutti a bocca aperta.

Evidentemente disorientato e probabilmente attratto dal calore dell’abitazione, il gufo si è sentito come a casa e ha fatto ciò che in natura è per lui normale: posarsi delicatamente su un albero. Con i suoi occhi gialli riflessi nelle palline colorate, l’esemplare ha dato vita a una scenetta suggestiva dal sapore un po’ magico: era diventato una decorazione vivente! Tuttavia, dopo il primo momento di stupore generale, la famiglia ha capito che quell’inaspettata visita necessitava di un pronto intervento.

L’aiuto dell’AWLA e di nuovo in libertà
Nonostante l’immagine fosse fiabesca, la famiglia ha subito contattato l’Animal Welfare League of Arlington (AWLA), un’organizzazione che dal 1944 si impegna nella protezione degli animali selvatici e domestici. È stato l’agente Murray l’incaricato alla risoluzione dell’imprevisto: arrivato rapidamente sul posto con tutta l’attrezzatura necessaria, l’uomo ha gestito la situazione con grande calma, delicatezza e professionalità. Il gufo si è fidato di Murray e in poco tempo è stato catturato in totale sicurezza, pronto per essere rimesso in libertà.

Un finale felice: il gufo torna a volare in natura
Dopo avere lasciato nuovamente il posto alla vecchia stella sull’albero, il gufo è stato attentamente esaminato dai professionisti dell’AWLA per verificare che fosse in buone condizioni di salute. Appurato ciò, finalmente è tornato a volare in libertà nel suo habitat naturale, lontano dai pericoli della vita urbana. Tutto è bene quel che finisce bene, ma che sorpresa!

L’episodio, decisamente insolito quanto sorprendente, ha posto l’attenzione su una questione spesso dimenticata, ossia l’importanza di tenere i camini chiusi durante la stagione invernale. In questo modo, spiega l’Associazione sul suo profilo Instagram “si eviterà che le creature curiose vengano a trovarci!”.

La magia della natura nelle feste: anche i gufi amano il Natale!
La storia del gufo barrato ha aggiunto un pizzico di magica meraviglia alle festività della famiglia di Arlington, che ricorderà questo simpatico episodio per tutta la vita, sia per la sorpresa, sia per l’importanza della salvaguardia della fauna selvatica.

Quello di Arlington non è affatto un caso isolato: prima del gufo barrato al posto del puntale, infatti, sono stati almeno altri tre i gufi attratti dalle decorazioni di Natale. Lo scorso dicembre, ad esempio, una famiglia del Kentucky ha scoperto la presenza di un piccolo gufo solo dopo quattro giorni: era rimasto nascosto tra i rami dell’albero “facendo finta di niente”! 

Nel 2019, anche una famiglia della Georgia si era ritrovata con un gufo in più annidato nell’albero: sembrava finto! Infine, nel 2020, un piccolissimo gufo Saw-whet è stato trovato nel meraviglioso albero di Natale del Rockefeller Center di NY. Soprannominato Rocky, l’esemplare è stato poi messo in libertà dal Ravensbeard Wildlife Center.

I gufi amano il Natale e anche quest’anno ce ne hanno dato la conferma.

Foto: IPA

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