Skip to Content
image description

Scoperto il primo nido della rarissima tartaruga con il guscio molle

E’ avvenuto in India e gli scienziati ci sono arrivati grazie alle segnalazioni delle comunità locali. Una nuova modalità di cooperazione che segna un importante passo avanti per lo studio e la conservazione della tartaruga gigante dal guscio molle di Cantor. E non soltanto.

di Leonardo Pini
apertura

Una ricerca innovativa condotta da un gruppo internazionale di biologi ha portato alla scoperta del primo sito di nidificazione della tartaruga gigante dal guscio molle di Cantor in India.
Il loro studio è stato pubblicato su “Oryx”, una prestigiosa rivista scientifica, poche settimane fa.

per interno 1
Un esemplare da poco uscito dall’uovo. Foto: IPA

La tartaruga di Cantor: caratteristiche
La tartaruga dal guscio molle è una creatura affascinante e particolare.
Il suo carapace è ricoperto di pelle coriacea ed è tondeggiante: il colore varia tra il marrone e il verde scuro, ma risulta essere uniforme su tutto il corpo.
Ha il muso piuttosto corto che presenta una specie di la proboscide. Nel complesso, riesce a raggiungere dimensioni notevoli, tra i 60 e i 100 cm, grazie al suo corpo arrotondato e lungo, ed è una delle tartarughe più grosse esistenti.

Nonostante il declino delle segnalazioni di questa specie, che appare sempre più rara ed è classificata “in pericolo critico”, il loro habitat è stato storicamente molto vasto: dalle aree coperte da alberi in India, al Bangladesh e la Birmania, passando per Thailandia, Vietnam e Cina sud-orientale.
La popolazione delle tartarughe giganti dal guscio molle di Cantor tende a concentrarsi in ecosistemi dove è presente acqua, come laghi, acque costiere e fiumi.
Tuttavia, questa è una specie estremamente rara e in via di estinzione, originaria dei fiumi dell’Asia meridionale e sud-orientale. Basti pensare che dagli anni ’70 erano finora state registrate solo 15 apparizioni.
Questa particolare tartaruga è stata a lungo oggetto di ricerca e di preoccupazione tra i ricercatori, a causa della distruzione del suo habitat naturale e della cattura indiscriminata per la sua carne molto apprezzata.

per interno 2
La collaborazione con le comunità locali ha molto aiutato i ricercatori. Foto: IPA

La ricerca
Per ottenere risultati soddisfacenti, gli scienziati hanno collaborato con le comunità locali nel Kerala, nel sud dell’India, per condurre uno studio basato sulla conoscenza ecologica locale.
Grazie alla collaborazione con queste comunità e alla documentazione sistematica degli avvistamenti delle tartarughe, il team è riuscito a individuare il sito di nidificazione lungo le rive del fiume Chandragiri.
Una scoperta che segna un importante passo avanti nella conservazione della tartaruga gigante dal guscio molle di Cantor, fornendo preziose informazioni sulla riproduzione e sulle abitudini di nidificazione di questa specie.

L’importante risultato è stato commentato dalla biologa dell’Università di Portsmouth, Francoise Cabada-Blanco, come un risultato che arriva dopo che l’équipe di scienziati ha deciso di cambiare approccio nella ricerca dei siti di nidificazione, in cui la comunità si dimostrata decisiva “fornendo storie di avvistamenti storici e indizi su eventi attuali”.
Attraverso la creazione di una rete di allerta locale e il coinvolgimento attivo delle comunità nel monitoraggio e nella conservazione delle tartarughe, si è aperta la strada a un nuovo modello di tutela della fauna selvatica basato sull’inclusione e sulla partecipazione delle persone che condividono l’habitat con le specie minacciate.

Le conclusioni
L’obiettivo futuro del team di ricercatori è quello di continuare a monitorare e proteggere il sito di nidificazione, creando una sorta di nursery per i nuovi nati, mentre si lavora per sviluppare strategie a lungo termine per garantire la sopravvivenza della tartaruga gigante dal guscio molle di Cantor in India.

Foto d’apertura: una tartaruga gigante dal guscio molle di Cantor adulta. Può misurare anche un metro.
Foto: IPA

Copyright © 2024 – Tutti i diritti riservati