Skip to Content
image description

Sardegna: cane murato vivo, al buio e senz’acqua. Dopo 5 mesi, lo liberano le guardie zoofile dell’Oipa

Nel sud della Sardegna, è terminato l’inferno per un quattrozampe di due anni di nome Pippo. Il proprietario, ora denunciato per “maltrattamento, abbandono e detenzione incompatibile produttiva di gravi sofferenze”, lo avrebbe segregato in quelle condizioni per un tempo infinito. L’intervento dell’Oipa è stato indispensabile e risolutivo: segnalate anche voi qualunque abuso sugli animali del quale veniate a conoscenza.

di Redazione
apertura

Arriva dall’Oipa, l’Organizzazione Internazionale Protezione Animali, questa ultim’ora (come si chiamano in gergo le utime notizie più clamorose) che vogliamo proporvi subito, perché vi indignerete quanto noi.
In un piccolo comune nel sud della Sardegna, le Guardie Zoofile Oipa di Cagliari hanno strappato un cagnolino a quello che per lui è stato sicuramente un incubo. Un’esperienza che farà fatica a dimenticare, forse non ci riuscirà mai, e chissà se avrà intaccato e rovinato la sua fiducia negli uomini.

Durante un controllo di routine, le guardie hanno sentito qualcosa provenire da un rudere di pochi metri quadri costruito in blocchetti di cemento: un rumore, pareva un latrato emesso da un essere vivente. In quella zona isolata e pressoché disabitata nelle campagne, il rumore si sentiva chiaro. Subito hanno raggiunto quella sorta di costruzione, che è priva di finestre ad eccezione di una feritotia in una parete, con la porta bloccata da un alto cancello di legno. Sì, era un latrato, un abbaiare, lì dentro c’era un cane!

All’interno, lo spettacolo era qualcosa di inimmaginabile e sconvolgente: un cane di medie dimensioni stava lì chiuso al buio, in condizioni igieniche improponibili, senza cibò e nemmeno acqua. Ecco cosa ha diffuso l’Oipa. “Il pavimento era privo di qualunque accessorio destinato al cane, che senza cuccia e alcun tipo di giaciglio era costretto a rannicchiarsi sul freddo e umido terreno di cemento, senza alcun isolamento dall’ umidità.
“Sul suolo c’erano chiazze di urina, feci e una pentola rovesciata, usata abitualmente per somministrare l’acqua, ma perfettamente asciutta all’arrivo delle guardie. Il cane, inoltre, era alimentato con cibo per nulla adeguato alla specie. Il pavimento era cosparso di pezzi di pane ammuffito, resti secchi di pizza, patatine e spaghetti”.

interno
Pippo nel rudere dove era rinchiuso al buio, in mezzo alla sporcizia. Foto: OIPA

Nel video che trovate qui sotto, potete rendervi conto da soli delle condizioni in cui versava il quattrozampe. Rinchiuso senza luce, nè acqua, fra scarti di cibo e in mezzo ai suoi stessi escrementi. Eppure quando arrivano le guardie zoofile, l’animale ha ancora la forza d’animo di scondinzolare e di accogliere gli uomini con fiducia. Ha capito che sono arrivati a salvarlo, a portarlo via da quell’inferno! Le risorse fisiche e psicologiche dei cani sono davvero sorprendenti.

Il proprietario dell’animale, rintracciato, è stato denunciato per “maltrattamento, abbandono e detenzione incompatibile produttiva di gravi sofferenze”. Il cane si chiama Pippo, ha circa due anni e secondo le prime ricostruzioni delle indagini in corso veniva tenuto in quel rudere da cinque mesi. Era murato vivo, e non è una esagerazione. Ora Pippo, che necessita di cure mediche e di attenzioni particolari per provare a tornare a una condizione di normalità, è in una struttura specializzata. Per lui si apre la possibilità di un affido temporaneo, nella speranza che, una volta ristabilitosi, trovi una famiglia amorevole disposta ad accoglierlo definitivamente.

interno
Vicino alla feritoia del muro, da dove entrava un po’ d’aria. Foto: OIPA



L’OIPA invita a non ignorare casi di degrado e maltrattamento di cui si sia a conoscenza e a rivolgersi sempre alle sue guardie zoofile che, nel pieno rispetto della privacy, possono intervenire per tutelare gli animali. Per le vostre segnalazioni, in tutta Italia: www. guardiezoofile.info/nucleiattivi/
Qui trovate la sezione Segnalazioni Maltrattamenti, dove si apre una pagina con indicate tutte le regioni italiane: scegliete quella dove è avvenuto il maltrattamento e compilate la scheda, seguire le istruzioni è semplicissimo.

In apertura: Il cagnolino accoglie i soccorritori con gli occhi spalancati dalla paura. Foto: IPA




Copyright © 2024 – Tutti i diritti riservati

WordPress Ads