La scimmia beve dalle mani dell’uomo: il video virale

Gli scimpanzé sono tra i nostri parenti più stretti nel regno animale, dato che condividono con noi circa il 98% del DNA. La storia che stiamo per raccontarvi è un’evidenza indiscutibile di quanto appena affermato. Questi parenti lontani (ma non troppo) vivono principalmente nelle foreste dell’Africa centrale e occidentale, dove si dividono in quattro sottospecie, tra cui quella del Camerun-Nigeria. Ed è proprio a Grimaud, in Camerun, che questa storia ha inizio, pochi mesi fa, prima di fare il giro del mondo.

Il Camerun è una repubblica democratica abitata da più di 27 milioni di persone e da meno di 9.000 scimpanzé, questi ultimi ormai classificati ufficialmente specie a rischio estinzione a causa dell’intervento massiccio dell’uomo che ha distrutto il loro habitat naturale e continua a cacciare vergognosamente questi esemplari per l’avanzare del fenomeno del “bushmeat”, l’uccisione degli animali selvatici a scopo alimentare, o per il traffico (illegale) di animali esotici.

In questo contesto nasce Papaye, un santuario in cui gli scimpanzé rimasti orfani hanno trovato cure, cibo e una nuova casa in cui vivere al sicuro, lontano da quella parte di umanità che li ha privati della loro vera famiglia e della loro dimora naturale. 

Oggi questo paradiso per primati conta 33 ospiti e ha catturato l’attenzione di un famoso fotografo francese, che ha voluto raccontare la vita degli scimpanzé attraverso l’occhio digitale della sua camera e condividere con il mondo i fatti più curiosi accaduti durante la sua permanenza a Papaye.

JC Pieri è un noto fotografo marsigliese che ha fermato istanti con il suo obiettivo in oltre 70 Paesi diversi. Costantemente alla ricerca di avventura, animali e umani curiosi o scorci naturali unici, Pieri è rimasto affascinato dal santuario camerunese e ha da subito abbracciato la nobile mission di Papaya, contribuendo alla diffusione del loro messaggio grazie alla sua notorietà.

Probabilmente l’avvenimento più commovente è quello che trovate nel video qua sotto, contenuto che è diventato virale ovunque e che mostra la straordinaria intelligenza degli scimpanzé, le loro abilità sociali complesse e i comportamenti che spesso riflettono quelli umani.

Nel video in questione si vede il fotografo accanto a una pozza d’acqua assieme a Chance, un magnifico esemplare che chiede aiuto a Pieri per poter bere. Lo scimpanzé cerca in ogni modo di non sporcare la camicia del fotografo e usa le sue mani come se fossero un bicchiere. Poi aiuta l’amico umano a ripulirsi. Una scena davvero unica in cui stupore ed emzione si uniscono.

Scorrendo il profilo Instagram del fotografo troverete altre situazioni simil, in cui l’uomo interagisce con i primati, mentre appaiono curiosi e provano a capire il funzionamento della Canon di JP oppure semplicemente gli regalano un abbraccio in segno di apprezzamento.

Sia il fotografo che l’associazione Papaye non mancano però di ricordare che gli scimpanzé non sono pet né tantomeno giocattoli e che rimangono animali selvatici, nonostante le loro somiglianze con noi siano a volte sconvolgenti, specialmente in casi come questo in cui gli animali sono abituati alla presenza umana.

JC Pieri è inizialmente incredulo, si chiede più volte se sia all’interno di un sogno o se Papaye sia un posto reale su questa Terra. Santuari come questo sono realtà e sono l’ultimo baluardo per la protezione delle specie a rischio, che sono sempre di più. Oltre a ringraziare chi offre i propri servigi per cause come quella degli scimpanzé in Camerun, dovremmo chiederci fin quando ci sarà bisogno di “rinchiudere” gli animali in aree protette perché possano vivere tranquillamente. Al sicuro dalla crudeltà umana.

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In apertura: Due scatti chiave dell’incontro tra il fotografo JC Pieri e lo scimpanzé Chance.

Foto e video: @jcpieri e @papaye.international

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