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I gatti capiscono la nostra lingua? Parola alla scienza

La scienza sta svelando i segreti dell’intelligenza felina attraverso studi recenti che dimostrano la capacità dei gatti di apprendere nuovi comportamenti e di riconoscere il proprio nome tra molte altre parole. Questi risultati non solo mettono in luce la complessità cognitiva dei nostri amici a quattro zampe, ma offrono anche spunti interessanti per migliorare il legame con il proprio gatto, rendendo la convivenza ancora più appagante e speciale

di Pietro Santini
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Nobile discendente della tigre e del leone, il gatto è parte della vita dell’uomo da millenni. Le prime testimonianze di questo legame appartengono all’epoca dell’antico Egitto, dove anche le divinità venivano rappresentate con sembianze feline. È stato il gatto a scegliere di avvicinarsi all’uomo, capendo di poter avere maggiori probabilità di sopravvivenza, non l’uomo a tentare di domesticare la bestia selvaggia al fine di utilizzarla per scopi personali. Ciò dovrebbe bastare a far emergere il fatto che l’intelligenza dei felini sia fuori discussione ma, per chi ha ancora domande, ecco la risposta della scienza.

A sostegno dell’acume intellettivo del gatto, sono stati pubblicate due ricerche molto interessanti che gettano luce sul rapporto tra i felini e gli esseri umani. 

Uno studio condotto nei rifugi del Colorado e pubblicato sulla rivista Animals ha mostrato l’efficacia dell’addestramento con il clicker su un campione di 100 gatti.

Questi ultimi sono stati addestrati a compiere quattro azioni specifiche: toccare un oggetto, girare su se stessi, sedersi a comando e “dare il cinque”. 

Le sessioni di addestramento, brevi ma costanti,  ripetute due volte al giorno, hanno prodotto risultati sorprendenti: quasi l’80% dei gatti ha imparato a toccare un oggetto, e una buona percentuale è riuscita anche a rispondere agli altri comandi con successo.

Questa attività educativa si è rivelata anche ludica per i gatti, dato che ha permesso loro di alleviare lo stress, distogliendoli dalla noia che caratterizza spesso le giornate all’interno di un rifugio. Ciò dimostra che i gatti non solo sono capaci di apprendere nuovi comandi, ma che l’addestramento può migliorare significativamente il loro benessere e, di conseguenza, aumentare anche le loro possibilità di essere adottati.

Un altro studio pubblicato sulla rivista Nature ha indagato su una delle risposte che gli amanti dei gatti cercano più insistentemente: i gatti sono realmente in grado di riconoscere il proprio nome tra le altre parole?

I ricercatori hanno scoperto che i gatti domestici riescono effettivamente a distinguere il loro nome da altre parole, anche quando non viene pronunciato dal loro umano bensì da una voce estranea. Questo riscontro è particolarmente interessante perché suggerisce che i gatti associano il loro nome a esperienze positive o negative della loro vita quotidiana, piuttosto che a un semplice addestramento tradizionale, come avviene nel caso dei cani.

Tuttavia, non tutti i gatti sono uguali, quindi anche tra i quattrozampe c’è chi è più o meno bravo nell’attività di comprensione. Per esempio, i gatti che vivono nei “cat café”, dove interagiscono con molte persone diverse, mostrano maggiori difficoltà nel distinguere il proprio nome da quelli degli altri gatti che popolano questi locali di tendenza. La ragione più probabile sembra essere la variabilità delle interazioni e il fatto che i loro nomi vengano usati meno frequentemente in contesti specifici, aspetto che intralcia notevolmente le capacità associative dei gatti.

Questi studi ci mostrano che i nostri amici felini sono esseri complessi e sensibili, capaci di imparare e di riconoscere specifiche parole, a partire ovviamente dal proprio nome. Quindi, se siete tra coloro che si lamentano perché Micio non risponde quando viene interpellato, sappiate che lui, non solo vi capisce, ma probabilmente preferisce ignorarvi! 

Tuttavia la loro capacità di apprendimento e di interazione con gli umani può essere potenziata attraverso strategie di arricchimento ambientale e addestramento mirato, come quello con il clicker. Informazioni che possono essere utili anche a chi vuole migliorare il legame con il felino di casa, grazie ad una miglior comprensione di ciò che un gatto è in grado di cogliere e di come interagisce con il mondo che lo circonda.

Quindi, la prossima volta che Micio risponde al suo nome o apprende un nuovo comportamento in risposta alle tue parole, sappi che non è solo una coincidenza. È il risultato di un complesso intreccio di esperienze, associazioni e capacità cognitive che rende i gatti tanto affascinanti quanto misteriosi e che è iniziato migliaia di anni fa.

Foto: IPA

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