I coccodrilli sono sensibili al pianto dei bambini: possibile “pranzo” o creature da aiutare?
Uno studio francese rivela la capacità degli alligatori di riconoscere e rispondere alle grida angosciate dei cuccioli di specie diverse dalla loro. Per mangiarseli? Non è detto che sia così.
di Silvia Stellacci
Imponenti, con le fauci spalancate e i denti aguzzi. Ce li immaginiamo spesso così, i coccodrilli. Eppure sono animali più sensibili di quanto ci aspetteremmo. Per quali motivi lo siano è ancora da definire.
Uno studio francese, pubblicato di recente su Proceedings of the Royal Society B, ha evidenziato la capacità di questi grandi rettili di reagire ai pianti dei bambini e dei cuccioli di scimpanzè e bonobo. In particolar modo, gli esemplari considerati sono risultati attratti dalle grida più angosciate.
La ricerca è stata condotta in uno zoo del Marocco e ha coinvolto la specie dei coccodrilli del Nilo. I ricercatori hanno installato altoparlanti vicino agli stagni e hanno fatto ascoltare le registrazioni delle grida dei piccoli umani e primati a gruppi di 25 rettili presenti nelle vicinanze.
Alcune grida provenivano da scimpanzé o bonobo neonati che richiamavano l’attenzione delle loro madri. Altre erano state registrate mentre alcuni bambini affrontavano per la prima volta il momento del bagnetto oppure mentre si trovavano dal medico per essere vaccinati.
Quasi tutte le registrazioni hanno portato i coccodrilli a guardare o a muoversi verso gli altoparlanti. Più le grida erano connesse a una situazione di stress per i mammiferi, più i rettili rispondevano allo stimolo uditivo.
«Più c’è angoscia, più l’animale sarà facile da catturare», ha ipotizzato al riguardo con il New York Times Nicolas Grimault, direttore della ricerca bioacustica presso il Centro nazionale francese per la ricerca scientifica e uno degli autori dell’articolo.
Un giovane mammifero indifeso che chiama il proprio genitore sembra un pranzo
Secondo gli autori, è dunque probabile che i vagiti dei neonati attirino i coccodrilli, perché segnalano la presenza di un pasto facile nelle vicinanze. Non si può però escludere il contrario. È possibile anche che i coccodrilli vogliano aiutare.
Un’intuizione che non è possibile confermare, perché i ricercatori non hanno potuto individuare il sesso dei coccodrilli coinvolti nello studio. Animali che, pur essendo predatori, sono anche genitori premurosi, soprattutto gli esemplari femmina. Per questo, conoscere il genere dell’alligatore, femmina o maschio, avrebbe potuto chiarire se gli animali stavano cercando di fare del male o del bene.
E se avessero provato a fare entrambe le cose?
Alcuni coccodrilli hanno cercato di azzannare e mangiare gli altoparlanti, mentre uno in particolare si è avvicinato per difendere l’altoparlante dai suoi simili. Ha messo il suo corpo davanti all’altoparlante e ha affrontato gli altri suoi compagni predatori. Un tipico gesto da genitore, che soccorrerebbe qualsiasi piccolo davanti a una richiesta d’aiuto. Anche se di un’altra specie, anche se anni luce distante dalla propria natura.
(Foto d’apertura: IPA)
Copyright © 2025 – Tutti i diritti riservati