Skip to Content
image description

Hai sterilizzato la tua gatta?

L’intervento è di routine in tutti gli ambulatori e viene eseguito in anestesia generale. Non evita solo gravidanze non programmate, ma riduce praticamente a zero l’insorgenza di tumori mammari, che in questi animali sono quasi sempre maligni. Dopo l’intervento, la gatta può tornare a casa: al proprietario resta l’incombenza di somministrare i medicinali necessari e di controllare la piccola ferita. Leggete i consigli del veterinario Francesca Garrone.

di Francesca Garrone
apertura

La sterilizzazione della gatta è un intervento chirurgico che è diventato ormai di routine in tutti gli ambulatori. Consiste nell’asportazione solo delle ovaie (ovariectomia) o di ovaie ed utero (ovarioisterectomia) e viene eseguito in anestesia generale. 

Dal punto di vista pratico, l’operazione può avvenire in laparoscopia, tecnica minimamente invasiva ma che permette di togliere solo le ovaie, oppure tramite incisione della parete addominale, subito al di sotto dell’ombelico.
In questo caso il veterinario potrà rimuovere le ovaie e anche l’utero. 

I veterinari consigliano di effettuare questo intervento nelle gatte prima che abbiano il primo calore, quindi intorno ai sei mesi di età. 
Tale raccomandazione si basa su evidenze scientifiche che rivelano che se la sterilizzazione viene fatta con questa tempistica si riduce praticamente a zero la possibilità che possano comparire tumori mammari. Questa, infatti, è una delle patologie che possono insorgere in gatte cosiddette intere, cioè non sterilizzate. 

Le statistiche peraltro dicono che le neoplasie mammarie nel gatto sono (a differenza del cane) quasi esclusivamente maligne: da qui nasce l’importanza di questo intervento preventivo. 

La sterilizzazione inoltre evita, ovviamente, la possibilità che ci siano gravidanze non pianificate e annulla il rischio di piometra. 
La piometra è una raccolta di pus all’interno dell’utero ed è una patologia potenzialmente fatale se non riceve un trattamento immediato ed adeguato.

Dopo l’intervento le gatte non necessitano di ricovero e possono tranquillamente tornare a casa.
Nei giorni successivi l’incombenza per i proprietari sarà semplicemente rappresentata dalla somministrazione di antibiotico e antinfiammatorio e dal controllo quotidiano della piccola ferita.

Mi raccomando, quindi, parlatene con il vostro veterinario, saprà sicuramente spiegarvi quanto questo intervento sia importante per mantenere in salute il vostro adorato gatto. 

Foto: IPA

Copyright © 2024 – Tutti i diritti riservati

Foto Francesca Garrone

Il Veterinario

Francesca Garrone

Nata a Vigevano, si è laureata all’Università Statale di Milano in Medicina Veterinaria si trasferisce a Roma e inizia subito a svolgere attività libero professionale in diversi ambulatori. Approfondisce poi le sue conoscenze nel campo della dermatologia collaborando con rinomati specialisti del settore. Si appassiona alla materia e frequenta svariati corsi di aggiornamento, con particolare riferimento all’allergologia.
Dal 2005 è socia dell’ambulatorio “Veterinaria Trieste” di Roma, dove tuttora esercita la professione.
E’ autrice del libro “Prendiamo un cucciolo” (Cairo editore) scritto a quattro mani con la collega veterinaria e amica Chiara Giordano.
A parte il lavoro, il suo hobby del cuore è il giardinaggio.

WordPress Ads