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Forza Beacon! Il cane da terapia delle Olimpiadi è stato operato

Vi ricordate di lui? Il golden retriever che da quattro anni offre il suo prezioso supporto alla squadra olimpica di ginnastica degli Stati Uniti sta vivendo un momento difficile. Beacon ha conquistato il cuore di atlete come Simone Biles e Suni Lee, aiutandole a gestire lo stress delle competizioni. Ora, però, è lui ad avere bisogno di sostegno! Recentemente, il cane è stato infatti ricoverato d’urgenza per gravi problemi di salute e, nonostante alcune buone notizie e il suo ritorno a casa, la sua battaglia non è ancora finita

di Filippo Bocchini
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Beacon, il golden retriever che da quattro anni lavora come cane da terapia per la squadra olimpica di ginnastica degli Stati Uniti, sta attraversando un difficile periodo di salute.
Tutto è iniziato quando la sua proprietaria, Tracey Callahan Molnar, ha notato che il cane mostrava alcuni segni di malessere piuttosto seri, come respiro affannoso e rigidità. Preoccupata per questi sintomi, ha subito deciso di portarlo in ospedale, dove i medici hanno riscontrato febbre alta e versamento pleurico (un accumulo di liquido tra le due sottili membrane che avvolgono i polmoni).
Una situazione critica che ha richiesto un ricovero immediato e cure intensive, oltre a un intervento chirurgico d’urgenza.

A inizio settembre Tracey ha condiviso un post commovente su Instagram, informando i numerosi followers di Beacon – oltre 50.000 – che il cane era stato ricoverato in ospedale, con la speranza che il calore e i pensieri positivi di tante persone potessero sostenere il quattrozampe nel suo processo di guarigione. E dessero forza anche a lei.
Nei giorni successivi, il golden retriever è stato sottoposto a una serie di esami per individuare la causa della sua condizione e, dopo momenti di grande preoccupazione, è arrivata la notizia rassicurante: la biopsia cui era stato sottoposto il suo tessuto polmonare è risultata negativa, escludendo così la paura e il rischio di alcuna forma di tumore, male che sulle prime si era sospettato.

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Le ginnaste Usa sono legatissime a Beacon, che la ha sostenute psicologicamente durante la preparazione alle Olimpiadi. Foto: Facebook / We Rate Dogs

Nonostante questa ottima notizia, la battaglia di beacon non è finita. Tracey ha spiegato infatti che, sebbene il pericolo del cancro sia stato scongiurato, non è stata ancora stabilita una diagnosi definitiva per spiegare i sintomi del cane: per avere una situazione più chiara sono necessari ulteriori test e il quattrozampe non è ancora fuori pericolo.

Dopo alcuni giorni difficili in ospedale, il dolce Beacon è comunque finalmente tornato a casa! La sua padrona ha raccontato in un’intervista che, anche se ancora in condizioni delicate, sta mostrando segni di miglioramento: “Il suo appetito sta aumentando ed è più interessato ai suoi peluche”.
Tracey ha poi ringraziato i tanti sostenitori che hanno inviato messaggi di supporto, confermando quanto questo affetto sia stato fondamentale per lei e per il suo amico fidato.

La notizia dell’ultima ora è che Beacon è stato sottoposto a un test anticorpale e che potrebbe essere affetto da istoplasmosi. Questa è una infezione che si può manifestare in seguito all’inalazione delle spore di un particolare fungo che è spesso presente negli escrementi di uccelli e di pisitrelli. Il fungo si trova facilmente nelle valli attraversate dal fiunme Mississippi e non è originario della California. Lo redono noto i veterinari che hanno in cura il cane.
Beacon nell’ultimo anno ha viaggiato molto: la ricerca dei veterinari è capire appunto se possa essersi infettato in qualche altro Stato. Intanto il cane ha iniziato un farmaco antifungino, ma gli esami di accertamento per lui continuano.

Beacon non è un quattrozampe comune: è il primo cane da terapia ufficiale della squadra di ginnastica degli Stati Uniti e ha giocato un ruolo fondamentale nel supportare atlete come Simone Biles e Suni Lee durante le prove olimpiche del 2024. La sua presenza ha avuto un impatto enorme, aiutandole a gestire lo stress e l’ansia durante le competizioni e anche in quest’ultimo periodo, nonostante non abbia potuto essere fisicamente presente alle gare di Parigi, il suo sostegno si è fatto sentire anche a distanza.

Beacon, con il suo affetto e la sua dedizione, ha aiutato tante persone nelle situazioni più difficili, e ora è lui ad avere bisogno del loro sostegno. La sua storia commovente ci mostra quanto sia prezioso il legame tra persone e animali e come spesso possa trasmettere una grande forza di volontà.
Ora, mentre Beacon affronta la sua battaglia per guarire, l’affetto e il supporto ricevuti da atlete e fan sono una testimonianza del potere della vicinanza e ci ricordano che, anche nei momenti complicati, non siamo soli.

Foto: @goldendogbeacon

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