Corea del Sud, la first lady attacca il consumo di carne di cane e gatto

Qualcosa di muove. In Corea del Sud cresce il fronte di coloro che vorrebbero vietare, definitivamente, il consumo di carne di cane e di gatto. E, presto, si potrebbe arrivare anche alla presentazione di un disegno di legge. Il provvedimento, del resto, è sostenuto con forza dalla first lady Kim Keon-hee e questa presa di posizione ha aggiunto un mattoncino importante alla battaglia, ormai condivisa da un’ampia fetta della popolazione, soprattutto la più giovane, e da tantissimi cittadini e associazioni animaliste. Persone, che chiedono di mettere al bando il consumo della carne di cane e di gatto e chiudere gli allevamenti sul territorio nazionale  

La Corea del Sud, assieme alla Cina, resta però, almeno al momento, tra i maggiori Paesi al mondo dove queste carni vengono ancora servite nei ristoranti locali. E anche se il tema era stato sollevato dall’attuale presidente Yoon Suk-yeol durante la sua campagna elettorale, con il dichiarato intento di imporre un bando sul consumo di carne di cane, la volontà non è ancora concretizzata. L’opposizione, del resto, è forte. Attualmente sono ancora centinaia i ristoranti che propongono carne di cane e di gatto solamente a Seoul e anche se qualcosa inizia a cambiare, con diversi allevatori che hanno iniziato un processo di riconversione, resta il forte freno al divieto che arriva dai settori più conservatori del Paese.  

«È ora di tracciare una linea sulla questione del consumo di cani. Viviamo in un’epoca in cui vengono pubblicate più foto scattate con animali domestici che foto scattate con bambini», ha sottolineato anche Kim Min-seok, a capo del partito democratico sudcoreano. E vedremo se nei prossimi mesi verranno compiuti passi in avanti in questa direzione.  

(Foto d’apertura: IPA)

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