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Lucky salvato dalla carneficina di Yulin

I volontari internazionali dell’associazione animalista Humane Society hanno sottratto l’akita alla macellazione. E ora la mobilitazione continua per bloccare il festival dove ogni anno vengono uccisi migliaia di cani.

di Alessio Pagani

Lucky è stato salvato. Grazie all’intervento dei volontari di Humane Society International, organizzazione animalista attiva a livello internazionale. E così il cane non sarà macellato. Drammatica sorte cui è stato strappato appena in tempo a pochi giorni dal solstizio d’estate, il periodo in cui in Cina aumenta il consumo di carne di cane. Alcuni attivisti locali sono, infatti, intervenuti per salvare l’ultimo quattro zampe trovato vivo in un negozio di Yulin, nella provincia di Guangxi. Battezzato Lucky dai suoi soccorritori, è stato trovato incatenato fuori dal punto vendita, vicino a un cartello che indicava la possibilità di comprarlo per la sua carne. L’akita era l’ultimo animale rimasto della giornata a dover essere macellato, prima che gli attivisti convincessero il proprietario a cederlo. Dai suoi comportamenti era evidente che un tempo era stato un cane da compagnia e che quindi, molto probabilmente, era stato rubato. «Lucky è solo uno tra milioni di cani che soffrono per mano dei commercianti in tutta la Cina e uno tra le migliaia che finiscono a Yulin per l’evento del solstizio d’estate», ha chiarito Peter Li, specialista in politiche cinesi di Humane Society International. «I suoi soccorritori dicono che era molto amichevole, abituato a camminare al guinzaglio e che è salito volentieri nell’auto degli attivisti; sembra chiaro che una volta fosse l’animale domestico di qualcuno e in effetti molti dei cani uccisi per la carne sono animali rubati dai cortili, fuori dai negozi e persino dalle auto».

Ora la battaglia degli animalisti cinesi continua per convincere le autorità di Yulin a vietare il raduno annuale di giugno, il cosiddetto “Festival del litchi e della carne di cane”. Periodo in cui aumenta a dismisura la macellazione di cani e gatti per il consumo umano. Lanciato nel 2010 dai commercianti per incrementare le vendite di un settore in calo, l’evento attira migliaia di visitatori da tutta la provincia meridionale. Gli attivisti, invece, si appellano da tempo alle autorità locali affinché impediscano lo svolgimento di questo raduno proprio per tutelare i cani e la salute pubblica, anche alla luce della pandemia da Covid ancora in corso.

(Foto: The Humane Society / Vshine)

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