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Buone notizie per le balene: l’Islanda sospende la caccia 

La pratica, contestata da anni, «non è più compatibile con la legge sul benessere degli animali».

di Alessio Pagani

Festeggiano gli ambientalisti, ma questa è una buona notizia soprattutto per le balene. L’Islanda, uno dei pochi Paesi che ancora consentiva di cacciare questi giganti dei mari, ha imposto uno stop alle baleniere. Almeno fino a fine agosto. Circostanza, vista la stagione di pesca, che di fatto ha bloccato le compagnie per tutto il 2023. Un provvedimento che in base ai conteggi degli scorsi anni e alle quote consentite salverà dall’uccisione 209 balenottere comuni e 217 balenottere minori.  

Il decreto, firmato dal ministro all’Alimentazione Svandis Svavarsdottir, non nasce da un dietrofront rispetto alla scelta di continuare a permettere il prelievo di cetacei, ma è legato alla constatazione che con le tecniche utilizzate durante la caccia non è possibile garantire il rispetto del benessere degli animali previsto dalla legge nazionale. Per questo l’esecutivo ha commissionato uno studio per capire se ci fosse compatibilità tra la normativa e l’attività in mare e la risposta è stata negativa.  

Nessuno stop definitivo, insomma, ma per quest’anno è difficile che la caccia possa iniziare visto che normalmente si conclude prima della metà di settembre e alle baleniere non conviene mettersi in mare per sole due settimane. Oltre tutto, la caccia quest’anno sarebbe stata appannaggio soltanto di una compagnia, la Hvalur, la cui licenza scade proprio a fine 2023. La Hvalur è rimasta sola a praticare questa attività perché un’altra compagnia aveva smesso di uscire in mare nel 2020, in pieno periodo Covid, sostenendo che questa attività non è più redditizia per il venir meno della domanda di carne di cetaceo. La caccia alla balena era andata, infatti, calando nel corso dei decenni. Attività fiorente fino all’inizio del secolo, era via via scemata con la disabitudine a utilizzare il grasso di balena come combustibile. 

«Non esiste un modo umano per uccidere una balena in mare», commenta Ruud Tombrock, direttore esecutivo per l’Europa dell’associazione animalista Humane Society International. «Per questo esortiamo le autorità a rendere questo provvedimento un divieto permanente».  

(Foto d’apertura: IPA)

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