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Avvistato un pesce remo, “l’indovino” che emerge dagli abissi

È un animale singolare, decisamente raro e il suo fascino è legato a credenze e superstizioni. In estremo oriente è considerato presagio di terremoti e tsunami.

di Alessio Pagani

Come ogni creatura degli abissi marini vive avvolta dall’oscurità e dall’alone di mistero che la circonda. Eppure ogni tanto capita di vederlo risalire a profondità “umane”. Stiamo parlando del pesce remo, nome scientifico Regalecus glesne, salito agli onori della cronaca dopo che nei giorni scorsi è stato filmato da un istruttore di immersioni subacquee al largo della costa nord-orientale di Taiwan.  

Si tratta di un avvistamento piuttosto insolito: il regaleco, infatti, è un pesce abissale che normalmente nuota in acque profonde al di sotto dei 1.000 metri. Ecco perché per l’uomo averlo incrociato è qualcosa di davvero raro. È lo stesso sub autore del video, Wang Cheng-ru, ad ammetterlo. «È la prima volta in dieci anni che sono riuscito ad osservarne uno da vicino. L’esemplare avvistato è lungo due metri e presenta due cicatrici sul corpo, probabilmente lasciate dal morso di uno squalo».  

Anche per questo il video dell’incontro sta facendo il giro del mondo. C’è però dell’altro dietro all’interesse che si è scatenato soprattutto in estremo Oriente. Secondo una credenza popolare giapponese, infatti, un pesce remo che nuota in superficie, verso la costa, rappresenta una sorta di avvertimento. O per meglio dire di allarme. Si dice possa annunciare catastrofi naturali come terremoti e tsunami. Naturalmente, non esiste nessuna evidenza scientifica che confermi questa teoria da archiviare come un’antica suggestione dura a scemare.  

In realtà, anzi, si tratta di una leggenda priva di fondamento: come hanno dimostrato diversi studi scientifici, il pesce remo tende a nuotare a profondità sempre minori a causa del riscaldamento delle acque marine, provocato dalla crisi climatica che ne stanno gradualmente cambiando l’habitat.  

Caratterizzato da un corpo lungo e affusolato, con una piccola bocca sporgente priva di denti visibili, è al contrario degli altri pesci sprovvisto di squame. La sua pelle, infatti, è protetta da una guaina argentea che contribuisce a dargli un’aura bluastra in grado di riflettere il colore dell’acqua. Imponenti anche le dimensioni: può raggiungere i dieci metri e arrivare a pesare anche 270 chilogrammi.  

Nonostante la sua grandezza, però, il pesce remo non è un grande predatore: si nutre perlopiù di plancton, piccoli crostacei e calamari, filtrandoli dalla colonna d’acqua utilizzando rastrelli branchiali appositamente evoluti situati nella bocca. 

(Foto d’apertura: @chengruwang)

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