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Anche i cani hanno i loro programmi tv preferiti

Se vengono attratti dagli schermi non è solo per la luminosità. Una ricerca spiega come vengano incuriositi dalle immagini di altri animali. Anche se le loro preferite sono proprio quelle di altri quattrozampe.

di Alessio Pagani

In cima alla classifica ci sono i video che hanno per protagonisti proprio altri cani. Anche se alcuni di loro, ma soltanto 1 su 10, sembrano apprezzare persino i cartoni animati. Meno accattivanti, invece, per i quattrozampe sono i contenuti con gli esseri umani, che si sono classificati al nono posto tra le 17 categorie prese in considerazione.

Perché sì, anche se può sembrare strano, ad alcuni cani piace guardare la televisione, o per meglio dire ne sono attratti. Lo ha dimostrato lo studio condotto da Freya Mowat, oftalmologa veterinaria dell’Università del Wisconsin-Madison. Una ricerca pensata per sviluppare metodi più avanzati per valutare la vista degli animali domestici che però ha raccolto anche dati sul loro interesse per la programmazione televisiva. Nell’arco di due anni, infatti, sono state analizzate ben 1600 testimonianze di padroni in tutto il mondo sulle abitudini dei loro quattrozampe. E proprio ai fini della ricerca sono stati proposti quattro video molto brevi con protagonisti soggetti e scene differenti, tra cui una pantera, un cane, un uccello e il traffico stradale. Le clip andavano mostrate all’animale di casa.

Così è emerso che nell’86% dei casi i quattrozampe guardavano con attenzione i contenuti televisivi. I proprietari hanno identificato, infatti, alcuni comportamenti che suggeriscono l’interesse e il coinvolgimento degli animali: avvicinarsi all’apparecchio (78%), emettere suoni (76%), seguire i movimenti sullo schermo (72%) e scodinzolare (69%). Anche perché in cima alla lista delle preferenze dei cani di casa ci sono proprio filmati o programmi con protagonisti altri cani o animali.

Un passaggio, questo, determinante proprio ai fini dell’oculistica veterinaria. «Abbiamo bisogno di metodi più accurati per valutare la vista nei cani. Così abbiamo ipotizzato che i contenuti video potessero mantenere l’attenzione del cane abbastanza a lungo per consentirci di valutarne la vista, ma non sapevamo quale tipo di contenuto fosse il più coinvolgente per loro», ha chiarito Mowat. Che ora, grazie a questo campionamento, ha una risorsa in più da utilizzare.

Definite anche le fasce di età più attirate dalla televisione, che sono quelle più giovani. Gli animali che vanno dagli 1 ai 4 anni hanno dimostrato una maggiore attenzione per immagini di vario tipo rispetto a quelli più anziani. E questo, secondo gli scienziati, è legato ai problemi di vista e udito che subentrano con l’invecchiamento. Da qui l’esigenza di nuove indagini. «Sappiamo che una vista scarsa influisce negativamente sulla qualità della vita delle persone anziane, ma l’effetto dell’invecchiamento e dei cambiamenti nella vista nei cani», ha concluso Mowat, «è in gran parte sconosciuto perché non possiamo ancora valutarlo con precisione».

(Foto d’apertura: IPA)

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