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Al Bioparco di Roma è nato un cucciolo di otaria della California  

Lieto evento nel giardino zoologico della Capitale, dove per la prima volta nella sua storia è venuto alla luce un piccolo di questa specie di vivacissimi pinnipedi.

di Alessio Pagani

Si festeggia l’arrivo di un cucciolo al Bioparco di Roma. Per la prima volta è nata una otaria della California da mamma Samantha e papà Boomer, la coppia che vive nella grande area dedicata a questi vivaci pinnipedi.   

Il cucciolo è venuto alla luce nei giorni scorsi, ma per prudenza l’annuncio ufficiale è stato posticipato. Si è preferito, infatti, aspettare la valutazione delle sue condizioni di salute, che sono ottime, anche se ancora non è possibile stabilire se sia un maschio o una femmina. La mamma, sebbene sia al suo primo parto, ha mostrato fin da subito un fortissimo istinto materno. Non perde mai di vista il piccolo, lo protegge, lo allatta e gli sta già insegnando a nuotare suggerendogli la tecnica migliore.

I genitori provengono da strutture zoologiche europee: Samantha è nata nel 2017 e arriva dallo zoo di Stoccarda, mentre il maschio Boomer è nato nel 2016 e proviene dallo zoo francese Zooparc de Beauval. Entrambi sono al Bioparco dal 2019.  

«Le otarie, conosciute anche come leoni marini, si distinguono dalle foche perché hanno il padiglione auricolare esterno», spiega la Presidente della Fondazione Bioparco Paola Palanza, etologa. «Si muovono meglio sulla terraferma grazie alla rotazione in avanti delle pinne posteriori e alla capacità di sollevarsi da terra sui quattro arti».

Questi mammiferi, come tanti altri animali marini, sono ambasciatori della salute del mare, ma i conflitti con l’uomo per la pesca, il bracconaggio, l’intrappolamento nelle reti e soprattutto l’inquinamento sono per le otarie causa di mortalità. «I rifiuti di natura plastica che si riversano negli oceani rappresentano una delle principali minacce per questa specie e, in generale, per gli ecosistemi marini», conclude Palanza. «L’innalzamento del livello dei mari dovuto al surriscaldamento globale completa, poi, il quadro dei rischi ambientali che oggi minacciano molte specie di mammiferi marini, compresa l’otaria della California». Ecco perché è necessario proteggerle e preservarle.  

(Foto d’apertura: Massimiliano Di Giovanni – Archivio Bioparco)

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