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L’ultima frontiera della veterinaria: ibernare gli animali domestici

Una startup americana promette la criogenesi per cani e gatti «per offrire loro una speranza di vita nel futuro». Il progetto, ancora in fase embrionale, ha già raccolto centinaia di adesioni.

di Alessio Pagani

Si chiama Cryopets ed è una startup con sede a Salt Lake City, nello Utah, negli Stati Uniti d’America. Il suo obiettivo? Specializzarsi nell’ibernazione degli animali domestici. L’azienda fondata dal 24enne Kai Micah Mills già ha acquistato le attrezzature utili a congelare i resti di cani, gatti, uccelli e piccoli roditori con l’obiettivo dichiarato di «offrire loro una speranza di vita nel futuro».   

Non appena presentata, ovviamente, non sono mancate le polemiche sull’eticità del progetto, ma parallelamente sono già circa 500 le persone che si sono messe in lista d’attesa per far crioconservare i loro animali.   

La startup, finanziata dalla fondazione del miliardario Peter Thiel, punta così sui progressi scientifici affinché un giorno siano in grado di far rivivere gli animali conservati. Ma non solo. Mira, infatti, a creare una rete di cliniche veterinarie che forniscano controlli regolari e cure di emergenza, per poi offrire ai proprietari la possibilità di preservare il proprio per una volta giunto il momento della morte.  

«Cryopets è una clinica ibrida, in parte ospedale per animali e in parte struttura crionica», si legge nella presentazione del progetto. «Alla fine della loro vita naturale, offriamo la crioconservazione per gli animali domestici come alternativa alla sepoltura o alla cremazione, dando loro una possibilità di vita nel futuro».   

(Foto d’apertura: IPA)

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