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Lola, la prima puma tutelata dai giudici

Per la prima volta una sentenza del tribunale argentino ha dichiarato la grossa felina «animale non umano soggetto a diritti».

di Alessio Pagani

È un’animale ma ha dei diritti. Chiari, precisi, inequivocabili. Lo ha stabilito un tribunale argentino riconoscendo Lola, una puma di 3 anni e mezzo, come «soggetto di diritto». Un pronunciamento che segue le analoghe decisioni assunte per l’orango Sandra, lo scimpanzé Cecilia e l’elefante Mara. Sentenze che fanno parte di quella che viene definita “Dottrina del Diritto Animale”, ovvero l’organo legislativo e giurisprudenziale che mira a salvaguardare il rispetto della vita, della libertà e della dignità degli esseri senzienti non umani sulla base della Dichiarazione Universale dei Diritti degli Animali del 1977. La puma si trova ora nell’Ecopark di Buenos Aires, dove è stata portata dopo il suo salvataggio avvenuto nell’ottobre del 2019. Prima, infatti, si trovava in una casa della cittadina di Mataderos dove veniva tenuta come animale domestico senza nessun rispetto per le sue caratteristiche e i bisogni della sua specie. Da qui il contenzioso legale che si è concluso con il riconoscimento delle «sue legittime aspirazioni».

Il capo del Tribunale di primo grado Carla Cavaliere ha dichiarato, infatti, Lola «soggetto di diritto, garantendo la sua totale libertà, senza alcuna restrizione legale», concedendo la «custodia definitiva» all’Ecopark. Ma, ed è questo il passaggio importante, «non come cosa, ma come soggetto, affinché possa essere preparata per poter poi recuperare la sua libertà, se questo sarà possibile». Così come, del resto, già avvenuto in passato. La giustizia argentina, infatti, aveva poi disposto anche il trasferimento degli esemplari in grandi santuari: l’orango Sandra, infatti, ora trascorre le sue giornate al Center of Great Apes di Wachula (Stati Uniti); lo scimpanzé Cecilia è nel Santuario dei Grandi Primati di Sorocaba (Brasile) dal 2017; mentre l’elefante Mara vive dal 2020 nel Mato Grosso Elephant Sanctuary (Brasile). Destino analogo che potrebbe riguardare anche Lola.

(Foto d’apertura: @serajusticiaok)

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