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Incide le sue iniziali su una tartaruga. Animale salvato appena in tempo

Sul carapace della Caretta Caretta, recuperata da un pescatore e ora curata dalla Fondazione Cetacea, sono state trovate due lettere incise a mano, G e H.

di Alessio Pagani

Quello che è successo è assurdo e barbaro. Perché non c’è altro modo per definire l’azione di incidere volontariamente due iniziali sul carapace di una Caretta caretta, provocando all’animale ferite, potenzialmente mortali. Ha dell’incredibile quanto accaduto nei giorni scorsi lungo il litorale di Cesenatico quando il personale veterinario della Fondazione Cetacea è stato allertato da un pescatore, che collabora con l’associazione all’interno del progetto per la conservazione delle tartarughe marine, per un esemplare in difficoltà. L’animale era finito in una delle sue reti, ma il problema era un altro.

«Già dalle prime immagini che ci sono state inviate è apparso evidente che presentasse delle ferite di dubbia natura», sottolineano da Fondazione Cetacea, «per cui abbiamo ritenuto necessario intervenire immediatamente, come sempre quando un esemplare di tartaruga si trova in difficoltà. Recuperato l’animale, abbiamo avuto la conferma di quello che stavamo sospettando: le ferite erano state inferte con un attrezzo tagliente e sono sicuramente di natura intenzionale. Paiono essere due lettere, forse le iniziali di chi ha compiuto questo gesto crudele». In pratica qualcuno ha deliberatamente sfregiato la tartaruga per incidere sul suo carapace le iniziali G e H.

«Le ferite erano fresche e ancora sanguinanti, il che significa che non è passato tanto tempo tra il momento in cui l’animale è stato ributtato in mare dal suo seviziatore e il momento in cui, stavolta possiamo dire fortunatamente, è finito nella rete a strascico del motopeschereccio di Cesenatico. Questo suo successivo “incidente” ci ha permesso di poter intervenire immediatamente sulle sue ferite», hanno aggiunto da Fondazione Cetacea. Il cui presidente ha poi formalmente inoltrato una denuncia alle autorità competenti. «In quasi vent’anni di questo lavoro non avevo mai assistito a tanta crudeltà e barbarie», ha confermato, infatti, Sauro Pari. «e voglio ricordare che la legge punisce chiunque cagioni lesioni o sottoponga a sevizie un animale. Inoltre le tartarughe Caretta caretta sono animali protetti».  

(Foto d’apertura: Fondazione Cetacea onlus)

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