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I quattro falchetti di Milano cercano un nome

L’associazione che monitora la famiglia di rapaci che ha trovato casa sul Pirellone lancia un sondaggio popolare per omaggiare chi ha reso grande il capoluogo lombardo.

di Redazione

L’associazione che monitora la famiglia di rapaci che ha trovato casa sul Pirellone lancia un sondaggio popolare per omaggiare chi ha reso grande il capoluogo lombardo.

La famiglia è al completo e tutto procede per il verso giusto. I falchi pellegrini del Pirellone, Giò e Giulia, e i loro piccoli stanno bene. Nelle scorse ore c’è stata un po’ di apprensione per l’ultimo nato della nidiata ma al momento, con i genitori impegnatissimi nel portare pasti quotidiani alla loro prole, il pullo più piccolo sembra in ripresa e più ricettivo verso il mangiare che gli viene portato. «In questa battatagli per la sopravvivenza, tocca a lui dimostrare», fanno sapere gli specialisti che monitorano da vicino la nidiata, «il suo carattere forte e selvatico». I giovani rapaci – inanellati nelle score ore – prendono, comunque, peso a vista d’occhio e «ormai a breve cominceranno a fare prove di volo», come fanno sapere dalla pagina Facebook, curata dall’associazione Selvatica Milano che segue da anni la coppia e le loro nidiate. «I quattro pulli mangiano spesso e i loro pasti sono decisamente abbondanti, quelli più vivaci iniziano a voler ingerire in autonomia e quindi “rubano” agli altri pezzi di preda più o meno grandi. E, tra il soffice piumino, incominciano a intravedersi le cannucce che contengono le penne. La prova visiva è suffragata dal fatto che “i ragazzi hanno iniziato a sgranchirsi le ali» scrivono i naturalisti. «Anche per quanto riguarda il clima nel luogo di nidificazione, è tutto nella norma: sia le temperature stagionali, sia il comportamento di mamma Giulia, che con il becco aperto regola tranquillamente la temperatura corporea e con le ali ripara i piccoli dal sole. Non hanno bisogno né di acqua – ne assumono a sufficienza dalle loro succulente prede – né di essere spostati all’ombra». La sola incombenza rimasta è dunque trovare un nome per i piccoli pulli. Così l’associazione ha lanciato la proposta di un referendum popolare, proponendo una lista di nomi tra quelli dei personaggi che sono simbolo della cultura milanese. La stessa cosa era successa, infatti, per i genitori, chiamati Giò e Giulia in onore di Giò Ponti, l’architetto che ideò Palazzo Pirelli, e della moglie Giulia. «Vi chiediamo di scegliere all’interno della lista due nomi maschili e due femminili entro lunedì 8 maggio». In lizza Alda, come la poetessa Alda Merini; Camilla, per omaggiare la giornalista e scrittrice Camilla Cederna; Carla, come l’étoile Carla Fracci; Fernanda, citazione che rimanda alla critica d’arte Fernanda Wittgens; Gae, pseudonimo di Gaetana Emilia Aulenti, designer e architetto; Lucilla, per l’attrice Lucilla Morlacchi; e poi ancora Sandra, ovvio rimando all’attrice Sandra Mondaini e Valentina, come la collega Valentina Cortese. Sul versante maschile troviamo, invece, Cesare, nome di battesimo del filosofo Beccaria; Claudio, omaggio al maestro Abbado; Elio, rimando inequivocabile allo stilista Fiorucci. E poi ancora Enzo, come il medico cantautore Jannacci; Ernesto, rimando al giornalista Ernesto Teodoro Moneta; Gino, che fa sempre pensare all’ironia di Bramieri. E poi Achille, per l’architetto Achille Castiglioni; e Gualtiero, ricordo dell’arte culinaria del grande Marchesi.

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