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Australia, è ancora emergenza koala

Sono passati ormai tre anni da quando il Paese ha vissuto una stagione di incendi prolungata, estesa e drammatica senza precedenti. E dopo i roghi si stima una riduzione del 72% nel numero di questi animali in almeno sei località della costa.

di Alessio Pagani

È ancora emergenza koala in Australia. Dopo i devastanti incendi del 2019, più di 15mila roghi per un’area totale andata in fuma di almeno 19 milioni di ettari. Gli impatti più devastanti sulla biodiversità e la vita umana si sono registrati nella parte orientale del Paese, con circa 12,6 milioni di ettari di foresta bruciati. E proprio il koala è stato tra gli animali più colpiti, considerando che questo piccolo marsupiale arboricolo era già in declino prima dei catastrofici incendi. Si stima che circa 60mila di questi animali vivessero nelle aree più colpite. Le peggiori perdite sono state a Kangaroo Island, con altri 40mila koala colpiti. Poi ci sono state le foreste di Victoria, nelle quali vivevano 11mila koala. Altre preziose popolazioni di questi marsupiali sono poi avvenute nel Nuovo Galles del Sud, dove si stima che 8mila di loro siano rimasti coinvolti negli incendi, uccisi o feriti. Una vera e propria strage.

Così questo marsupiale, un tempo abbondante nelle foreste di eucalipto del continente, è stato decimato dalla perdita di habitat, dalla diffusione di malattie e da eventi climatici estremi negli ultimi anni. La stima parla di una riduzione del 72% nel numero di questi esseri in sei località della costa settentrionale dell’Australia con il rischio concreto che, fa sapere il WWF, «i koala si estinguano entro il 2050 se non si tuteleranno le popolazioni residue con interventi di ripristino dell’habitat e di mitigazione delle altre minacce, quali frammentazione delle foreste, diffusione di patologie, riscaldamento globale». Da qui il piano d’azione “Regenerate Australia”, non solo con l’obiettivo di riportare i koala nell’Australia orientale, ma per dare loro la possibilità di superare le minacce. All’interno di questo programma, infatti, c’è anche il progetto “Koalas Forever”, che mira a raddoppiare il numero di koala entro il 2050.

Negli ultimi tre anni il WWF ha lavorato per costruire nuove cliniche veterinarie che possano curare gli animali selvatici feriti nelle aree più a rischio, realizzando anche un’unità veterinaria mobile in grado di spostarsi nei territori in emergenza. Ma sono tante altre le azioni audaci e innovative, tra queste la semina da droni per ripiantare e ripristinare l’habitat dei koala, in modo da ricostituire una rete di corridoi ecologici per la fauna selvatica lungo la costa orientale, per consentire ai koala di muoversi anche attraverso paesaggi e habitat frammentati. I prossimi passi prevedono anche una collaborazione con i proprietari terrieri per proteggere e ripristinare l’habitat dei marsupiali anche su terreni privati. Tutto per dare a questi animali una possibilità in più di sopravvivere. E continuare a esistere.   

(Foto d’apertura: @jesshaddenphoto)

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