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Una lupa in trappola e ferita: la salvano i Carabinieri Forestali

Il lieto fine è del 14 febbraio. Un esemplare di lupo femmina di 3 anni era rimasta impigliata in un cavetto di ferro utilizzato per la caccia illegale. I militari hanno coordinato i soccorsi dei veterinari. E resta impressa la carezza di un carabiniere alla lupa spaventata e ferita.

di Redazione
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Quella che vi raccontiamo oggi è la storia di un lupo che piacerebbe anche a Cappuccetto Rosso: perché il protagonista qui è un esemplare femmina, innocua, anzi ferita e agonizzante per colpa dell’uomo, il cattivo della vicenda.

Nel comune di Vaglia, che fa parte della città metropolitana di Firenze, un uomo in passeggiata lungo il sentiero che corre a ridosso del fiume intravvede qualcosa che si muove debolmente sul terreno fangoso, vicino ad alcuni alberelli. Si avvicina con prudenza, guarda meglio: è un animale che pare in difficoltà. E’ un lupo, certamente ferito e esanime, che pare non potersi muovere. L’uomo chiama prontamente i Carabinieri Forestali, che giungono sul posto e controllano l’animale con attenzione. E’ una femmina e ha una delle zampe posteriori impigliata in un cavetto di acciaio. Forse nel tentativo di liberarsi, l’animale si è procurata ferite alla zampa, il pelo vicino al filo che la intrappola è sporco di sangue.

Quando si trova un animale in difficoltà, ferito come in questo caso, la prima cosa da fare è allertare il servizio veterinario della zona: cercare di salvare l’animale selvatico senza l’aiuto di un esperto può rivelarsi infatti pericoloso sia per lui, sia per il soccorritore. In questo caso, poi, sempre di un lupo si trattava, ci voleva esperienza. E così giunge presto sul luogo un team con due veterinari dell’Unità funzionale di Igiene Urbana e Veterinaria di Firenze: constatano che l’animale ha circa 3 anni, appare esausto ma, a parte la zampa ferita, è in buone condizioni fisiche. Non c’è tempo da perdere!

Con un paio di cesoie apposite il cavetto d’acciaio viene troncato: la zampa della lupa non sembra rotta. Bisogna trasportare subito l’animale in ambulatorio per offrirgli i soccorsi del caso. Il salvataggio della lupa è commovente: viene sollevata con cura e deposta in una piccola barella di tela, poi caricata in una apposita gabbia dentro una sorta di ambulanza. Un carabiniere le si avvicina e la accarezza la testa, per tranquillizzarla.

Poco dopo, la visita veterinaria dà la miglior prognosi possibile: la lupa sta bene. Medicata e accudita, si riprende in fretta. E’ ancora sotto choc e spaventata quando i carabinieri, dentro un’altra cassa speciale, la riportano nello stesso luogo dove l’hanno trovata, perché non perda l’orientamento e si ritrovi: aprono il portellone di legno scorrevole della cassa e la liberano!  La lupa è diffidente, si guarda in giro, guarda anche gli uomini che l’anno salvata, poi lentamente si allontana, la coda fra le gambe.

I militari hanno sequestrato i cavetti di acciaio che hanno fatto cadere il trappola la lupa: sono i tipici cavi utilizzati per la caccia illegale di animali selvatici. L’ipotesi di reato è “esercizio della caccia con mezzi non consentiti”. E la morale della storia è semplice: che brutta bestia, l’uomo.

Foto d’apertura: Carabinieri / Facebook

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