Rifiuti trasformati in cucce per animali: l’impresa di un benefattore indiano per ridare casa ai randagi
Alla vista di un cane riposare in un barile nella sua azienda, l’imprenditore indiano Jagjit Singh ha avuto l’idea di trasformare i rifiuti in cucce per animali. I barili non più utilizzati sono stati foderati con materassi e distribuiti come rifugio ai randagi della regione di Nuova Delhi. In attività dal 2021 con l’associazione Stray Talk India, Singh ha riciclato e costruito una casa a più di 1700 “senzatetto a quattro zampe”
di Lorenzo SangermanoImmerso nelle strade di Nuova Delhi tra il frastuono delle vie trafficate e le tempeste invernali che immobilizzano la città, un imprenditore appassionato di animali trasforma materiali di scarto in rifugi accoglienti per cani e gatti randagi. Fondatore dell’iniziativa Stray Talk India, con oltre 1700 cucce realizzate Jagjit Singh è diventato un vero e proprio eroe per i “senzatetto a quattro zampe” della capitale indiana.
L’attività ha preso il via quando Singh ha notato un cane randagio riposare comodamente all’interno di un barile vuoto nella sua fabbrica. La scena, in apparenza ordinaria, ha fatto riflettere l’imprenditore: perché non trasformare quegli oggetti inutilizzati in veri e propri rifugi per gli animali?
Con l’aiuto del personale e di alcuni volontari, Singh ha iniziato a rivestire i barili di plastica o fibra di legno con dei materassi per creare delle cucce adatte per cani e gatti randagi. L’iniziativa, nata quasi per caso, si è presto trasformata in un progetto strutturato sotto il nome di Stray Talk India, che dal 2021 ha prodotto e distribuito oltre 1700 rifugi in tutta la regione di Delhi e dintorni.
Ogni domenica Singh e i volontari si ritrovano per organizzare la distribuzione delle cucce. I materiali necessari, come tamburi e barili di plastica, vengono raccolti e preparati nel laboratorio dell’organizzazione. Qui i rifiuti vengono tagliati, rivestiti con tessuti isolanti e arricchiti con materassi per offrire il massimo comfort agli animali.
Le cucce finite vengono poi caricate su furgoni e distribuite gratuitamente a chiunque desideri prendersi cura degli animali randagi nel proprio quartiere. L’iniziativa non si limita solo alla distribuzione: i volontari spiegano ai beneficiari anche come posizionare il riparo in luoghi sicuri e accessibili per i quattro zampe.
Data la crescente domanda, l’associazione ha anche iniziato a riutilizzare materiali più facilmente reperibili, come scatole di cartone rinforzate. Questi particolari rifugi di emergenza sono distribuiti nei luoghi più bisognosi, dove i cani e i gatti lottano per sopravvivere ogni giorno.
Oltre alla sua attività per le strade di Nuova Delhi, Stray Talk India ha trovato nei social media un potente alleato per diffondere il proprio messaggio e raccogliere supporto. Un video in particolare, condiviso dalla volontaria Maya Mohan Kamal, ha mostrato un cane mentre esplora il suo nuovo rifugio, accolto anche da una porzione di biscotti. Questa breve clip è diventata virale fino a raggiungere oltre 120mila visualizzazioni e commenti di utenti da tutto il mondo.
Tra le centinaia di soccorsi portati a termine, Singh ne ricorda uno in particolare. L’esemplare si chiamava Rocky e abitava lungo le strade della città di Gurgaon. Durante un’ondata di freddo particolarmente intensa, i volontari hanno notato il cane tremare accanto a un mucchio di rifiuti. Dopo aver collocato una cuccia nelle sue vicinanze, Rocky è stato visto rifugiarsi subito al suo interno alla ricerca di un po’ di calore. “Non servono grandi risorse per fare la differenza”, afferma Singh. “Ogni piccolo gesto conta”.
In apertura: I barili della fabbrica di Rajit Sing trasformati in calde cucce per i cani della capitale indiana.
Foto e video: @straytalkindia
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