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Qualcuno vuole avvelenare i figli dell’orsa Amarena?  

A sollevare il rischio la denuncia di due associazioni, Assofido e Codacons, che si sono rivolte alla procura di Avezzano. Nell’area di Pescina sarebbero già morti due cani per i bocconi avvelenati.

di Redazione

Rischio avvelenamento per i figli di Amarena, i giovani esemplari di orso bruno marsicano rimasti orfani dopo l’uccisione della mamma. A lanciare l’allarme e a denunciarlo con un esposto presentato alla procura di Avezzano sono state le associazioni Assofido e Codacons. Un esposto fatto, spiegano, perché alcuni bocconi avvelenati sarebbero stati trovati nelle zone frequentati dai due animali (nell’area di Pescina) causando, a quanto pare, la morte di due cani tanto che «ha portato alla bonifica dell’area da parte dei carabinieri forestali»  

Come è noto i cuccioli sono orfani dal 31 agosto quando Amarena fu uccisa da un colpo di fucile portando all’apertura di un’inchiesta. Il Parco, dopo un primo tentativo di cattura, vedendo che i cuccioli sembravano cavarsela da soli ha avviato un monitoraggio costante tenendo la popolazione aggiornata su avvistamenti e condizioni. Il timore che però possano essere messi altri bocconi avvelenati nella zona ha spinto Assofido e Codacons a rivolgersi alla procura.  

Scopo di questa presa di posizione è quello di «utilizzare ogni strumento investigativo consentito dalla legge e dal rito allo scopo di predisporre tutti i controlli necessari per accertare quanto sta accadendo e in caso di necessità di verificare il configurarsi di eventuali illeciti e responsabilità, oltre che, in caso affermativo, di esperire l’azione penale».  

Al momento gli orsi sembrano stare bene. Secondo quanto riferito dal Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, gli animali sono in salute e stanno crescendo in modo regolare. Quella dei bocconi avvelenati, però, è una delle principali cause di morte per gli animali selvatici e una piaga che deve essere debellata.

(Foto d’apertura: Valerio Miniato)

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