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I pesci pagliaccio contano fino a tre! Parola di scienziati

Ricercatori giapponesi hanno scoperto che “Nemo” difende la sua casa-anemone dagli individui sconosciuti della sua stessa specie che hanno tre strisce sul dorso. Perché questo numero di righe indica l’età adulta del possibile nemico. Non attaccano invece gli esemplari che ne hanno due, o nessuna.

di Leonardo Pini
apertura e per Instagram

Nel meraviglioso teatro sottomarino, i pesci pagliaccio (Amphiprion ocellaris) svelano un lato della loro natura che va oltre l’aspetto colorato e amichevole. Uno studio condotto dall’Okinawa Institute of Science and Technology, sotto la guida di Kina Hayashi, ha gettato nuova luce sulle intricate dinamiche sociali di questi pesci, rivelando un intrigante segreto: la loro capacità di contare.

Contrariamente alla rappresentazione amichevole di “Alla ricerca di Nemo”, i pesci pagliaccio, in particolare le femmine, difendono con feroce determinazione il loro anemone marino, che è la loro casa. La gerarchia all’interno delle colonie segue una struttura basata sulla dimensione, con la regina (o femmina alfa) che guida gli attacchi contro potenziali intrusi o nemici.

La ricerca si è focalizzata sulla capacità di questi pesci di riconoscere i propri simili, concentrandosi sul numero di strisce bianche sui loro corpi distintivi. I giovani esemplari di Amphiprion ocellaris, cresciuti lontano da altre specie di pesci pagliaccio, sono stati sottoposti a esperimenti specifici.
Quando hanno raggiunto i sei mesi di vita, sono stati messi a contatto con esemplari sconosciuti della loro stessa specie e altri appartenenti a specie differenti. I filmati dimostrano che i giovani pesci pagliaccio attaccano in modo più violento gli intrusi della loro specie che presentano tre strisce bianche sul dorso, mentre sono meno aggressivi con gli esemplari che hanno solo due strisce e, addirittura, mansueti con chi di strisce non ne ha.

I risultati hanno rivelato, quindi, un comportamento difensivo legato a un sofisticato imput visivo: i pesci pagliaccio mostravano una maggiore aggressività verso gli individui con il maggior numero di strisce bianche. Questi pesci nascono in genere con due strisce sul dorso, che diventano tre nel giro di una decina di giorni: dunque gli esemplari con più strisce sono i più adulti e insidiosi. Questo suggerisce che il conteggio delle strisce sia un meccanismo cruciale per riconoscere e interagire con i propri simili, garantendo la difesa del territorio.

Pubblicato sul Journal of Experimental Biology, lo studio ha sollevato domande interessanti sulla complessità del comportamento dei pesci pagliaccio. Mentre alcuni esperti sollevano dubbi sulla correlazione esclusiva tra il comportamento e il conteggio delle strisce, la ricerca continua a esplorare il vasto spettro delle capacità cognitive di queste affascinanti creature sottomarine.
In conclusione, il balletto strisciante dei pesci pagliaccio rivela una forma di comunicazione visiva avanzata, in cui le strisce bianche diventano il codice segreto del loro mondo sommerso.

Foto: IPA

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