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Nelle acque della Patagonia il magico incontro con il delfino panda, metà bianco e metà nero

Durante una spedizione a Puerto de Rawson, nella provincia argentina di Chubut, il fotografo Luis Burgueño ha notato a pochi metri dall’imbarcazione un delfino panda, animale simbolo della Patagonia. Burgueño ha ripreso il raro incontro con il cetaceo, presto raggiunto da altri due esemplari. Non si conosce il numero di delfini panda in natura, ma certo per noi europei sono una curiosità eccezionale.Il fotografo ha condiviso online il video, diventato presto virale

di Lorenzo Sangermano
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Nelle gelide acque della Patagonia, all’estremo sud dell’Argentina, il fotografo naturalista Luis Burgueño ha vissuto un’esperienza che ha definito un “incontro magico”. Durante una spedizione a Puerto de Rawson, nella provincia argentina di Chubut, Burgueño ha avuto la fortuna di avvistare e immortalare uno dei delfini più rari e affascinanti al mondo: il delfino di Commerson, meglio noto come delfino panda.

Il fotografo ha ripreso l’incontro in un video, diventato virale sui social network, che mostra il piccolo cetaceo mentre nuota vicino alla prua della barca, quasi in posa per le riprese. Il delfino si è avvicinato immergendosi e riemergendo a pelo d’acqua ed è stato raggiunto da altri due esemplari. 

Una danza che ha catturato l’attenzione di tutti i presenti. Una volta fermata l’imbarcazione, i delfini hanno poi continuato a girarle attorno. Secondo Burgueño gli animali potrebbero infatti essere stati attratti dalla scia dei motori, un comportamento tipico della loro specie.

Il delfino di Commerson (Cephalorhynchus commersonii), soprannominato delfino panda per la sua caratteristica colorazione bianca e nera, è uno degli abitanti esclusivi e caratteristici della Patagonia. È una specie piccola e agile, con una lunghezza che raramente supera 1,5 metri e un peso che va dai 20 ai 45 chilogrammi. La testa, le pinne e la coda sono nere, mentre il resto del corpo è bianco, una particolarità che lo rende inconfondibile.

La specie si divide in due popolazioni principali: lungo la costa meridionale del Sud America, comprese le acque dello Stretto di Magellano e della Terra del Fuoco, e attorno alle isole Kerguelen nell’Oceano Indiano meridionale. In queste regioni il delfino vive principalmente in acque poco profonde, spesso vicino alla costa, dove si nutre di pesci, calamari e crostacei.

Dichiarato “monumento naturale” della provincia argentina di Santa Cruz nel 2009, il delfino panda è un simbolo della biodiversità della Patagonia, un ruolo che non ha però evitato pericoli per la specie. La Lista Rossa dell’IUCN la classifica come “carente di dati” a causa dell’incertezza sulla dimensione della sua popolazione globale, stimata negli anni Ottanta a circa 3.000 esemplari solo nello Stretto di Magellano.

Il basso numero di delfini panda è a sua volta ridotto da possibili minacce, come ad esempio la pesca accidentale: la loro abitudine di nuotare vicino alla costa li rende particolarmente vulnerabili alle reti da pesca e ai tramagli, utilizzati soprattutto nelle acque argentine e cilene. 

L’inquinamento marino, la perdita di habitat e l’intensificazione delle attività umane, come l’urbanizzazione costiera e le operazioni industriali, mettono poi ulteriormente a repentaglio la popolazione.

Diverse iniziative di conservazione sono state avviate lungo la costa della Patagonia per tentare di dare un futuro alla specie del delfino panda. Le aree protette e i programmi di monitoraggio sono alla continua ricerca di un metodo efficace per mitigare l’impatto delle attività umane e garantire la sopravvivenza di questa specie.

La conservazione del delfino panda, cetaceo raro e affascinante, richiede però vigilanza costante e impegno collettivo, necessari a proteggere il fragile ecosistema marino.

Foto: IPA

Video: @luis_burgueno_ph

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